“La convalida del decreto di espulsione è stata una formalità – spiegano i difensori Enrico Valentini e Samuele De Santis, come riporta Tusciaweb.eu – un atto dovuto, perché eseguito secondo le modalità di legge. Sul merito, dobbiamo impugnare di fronte al giudice di pace di Viterbo. Ma il ricorso da solo non avrebbe bloccato l’immediato rimpatrio in Moldavia. A fare la differenza c’è dell’altro e cioè delle importanti novità emerse nel corso del faccia a faccia tra Ala Ceoban e il magistrato, durante il quale sono emersi filoni giudiziari talmente tanto vorticosi da indurre chi dovrebbe mandarla via a ulteriori accertamenti”.