Stefano Sani "Ero un pollo da spennare e su cui lucrare"

“Ho avuto molte persone che mi sono state accanto, ma con il senno del poi posso dirti che non lo hanno fatto nella maniera corretta. Ero un bel pollo da spennare e su cui lucrare molto. L’ho capito tardi; ho ingaggiato persone per lavorare con me che apparentemente sembravano interessate alla mia carriera e invece così non è stato. Alla fine degli anni 80 mi sono ritrovato solo. Quando ho visto che il telefono cominciava a suonare di meno, che il numero e la qualità dei concerti diminuiva mi sono chiesto ‘e adesso che faccio?’.

Stefano non si è perso d’animo e alla soglie dei trent’anni si è iscritto all’Università di Lettere con indirizzo spettacolo. I successi nello studio, come l’aver lavorato nell’azienda di famiglia, gli hanno restituito la fiducia in se stesso