Dopo i numerosi insulti via web ricevuti da Silvia Romano e dalla sua famiglia dopo la liberazione e il rientro in Italia, i pm di Milano hanno deciso di aprire un fascicolo d’indagine contro ignoti per minacce aggravate.
Foto: Kikapress
(KIKA) - MILANO - Silvia Romano è tornata alla sua abitazione milanese circondata dall’affetto degli abitanti del quartiere Casoretto. GUARDA ANCHE: Hook, il gancio multiuso contro la psicosi da contagio Gli attacchi nei confronti della 25enne volontaria dell’associazione Africa Mille Onlus, rapita in Kenya nel 2018 e liberata il 9 maggio grazie al lavoro dell’intelligence italiana, restano però numerosi e per questo motivo il responsabile dell’antiterrorismo milanese Alberto Nobili ha aperto un’indagine contro ignoti, l’ipotesi avanzata è quella di minacce aggravate. [galleria] Una scelta generata dalle infinite invettive rivolte alla Romano, soprattutto per la scelta di convertirsi durante la prigionia all’Islam. GUARDA ANCHE: V-E Day, gli animali eroi della seconda guerra mondiale L’ordine degli psicologi della Lombardia ha espresso solidarietà nei confronti della cooperante: “È vittima di un rapimento, un evento traumatico estremo. La nostra comunità professionale sottolinea l'importanza di rispettare, anche con un opportuno silenzio, il momento che Silvia sta attraversando: gli attacchi di questi giorni rappresentano un pericolo grave per il suo benessere e la concreta possibilità di contribuire a un ulteriore trauma sul trauma”.
Dopo i numerosi insulti via web ricevuti da Silvia Romano e dalla sua famiglia dopo la liberazione e il rientro in Italia, i pm di Milano hanno deciso di aprire un fascicolo d’indagine contro ignoti per minacce aggravate.
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