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Il Messaggero

Roma: la raccolta di beni di prima necessità per l'Ucraina nella parrocchia di Santa Sofia a Boccea

Corsa alla solidarietà per l’Ucraina: ecco gli hub di Roma per la raccolta beni di prima necessità per aiutare la popolazione dello stato europeo.

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Roma: raccolta beni prima necessità per l’Ucraina a Santa Sofia a Boccea

A Roma, la raccolta di beni di prima necessità parte dalla parrocchia di riferimento della comunità greco-cattolica ucraina nella Capitale, ovvero la chiesa di Santa Sofia a Boccea.

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Santa Sofia a Boccea, gli orari per consegnare il materiale sanitario

Padre Marco Semehen, rettore della Chiesa, sta raccogliendo ogni tipo di bene di prima necessità, ovvero cibo a lunga conservazione, medicinali e materiale sanitario. Si tratta del luogo naturale di riferimento per tutti i cittadini ucraini residenti a Roma, al quale è possibile accedere dalle 9.00 alle 19.00 per la consegna del materiale.

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Cosa inviare in Ucraina per supportare la popolazione

I pacchi possono essere anche inviati all’indirizzo della Basilica di Santa Sofia, in via Boccea 478. La parrocchia ha elencato i seguenti generi alimentari: pasta, olio d’oliva, olio di girasole, riso, caffè, tè, fette biscottate, Nutella, merendine, tonno, barattoli di conserve, formaggi sottovuoto. Ha inoltre fornito anche un elenco di medicinali e materiale sanitario: Oki Task, Aspirina, Tachipirina, Ibuprofene, bende, siringhe, siringhe per coagulazione del sangue, bende elastiche, pannolini, tele antigelo, antidolorifici, antinfiammatori, insulina a lunga durata, metformina e vitamine.

A questi generi di prima necessità possono essere aggiunti anche piumoni e capi d’abbigliamento invernale.

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L'obiettivo della raccolta per l'Ucraina

L’obiettivo di questa raccolta di beni primari in sostegno della popolazione ucraina avviata a Roma è quello di riempire un tir che riesca a entrare in Ucraina o almeno ad arrivare al confine con la Polonia, dove sono radunati centinaia di rifugiati. Chi invece volesse offrire una donazione economica, può rivolgersi a Caritas, Comunità di Sant’Egidio e Croce Rossa.

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