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Il Messaggero

Una città che sembra uscita dalle favole e un ponte dichiarato patrimonio dell'umanità dal 2005

Una città che sembra uscita dalle favole e un ponte dichiarato patrimonio dell’umanità dal 2005: è Mostar, in Bosnia ed Erzegovina

La città prende il nome dallo Stari Most il Vecchio Ponte sul fiume Nerenta e dalle due torri che lo collegano alle rive chiamate mostari ovvero custodi del ponte. Fu costruito nel 1557 per volontà di Solimano il Magnifico, per collegare le due sponde del fiume che per anni aveva diviso la popolazione (bosniaci da una parte e croati dall’altra).

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La Guerra in Bosnia ed Erzegovina non risparmiò il simbolo della città

Nel 1993 il ponte venne distrutto dalle forze croato-bosniache nel corso della Guerra in Bosnia ed Erzegovina (1992-1995). Alla fine delle ostilità venne messo in atto un progetto per ricostruirlo che vide il suo completamento nel 2004.

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La particolare forma ad arco

Lungo 30 metri e largo 4, arriva ad un’altezza di 24 metri sul fiume; è stato costruito usando la tenelija una pietra locale e la sua particolarità è la forma ad arco detta a schiena d’asino. Le torri che lo proteggono denominate come dicevamo mostri sono chiamate Helebija (a nord est) e Tara (a sud ovest).

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Tutta Mostar porta i segni della guerra

Tutta Mostar porta i segni della guerra che l’ha devastata, cosicché la città ha due anime: una dal fascino ‘decadente’ con i segni della guerra; l’altra mostra la rinascita e lo sguardo al futuro con edifici moderni, bar ristoranti, università.

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