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Il Messaggero

Che freddo cane!

‘Fa davvero un freddo cane!’ In questi giorni con l’arrivo di Burian – il vento siberiano soprannominato dai media britannici ‘La bestia dell’Est’ – questo modo  di dire è sulla bocca di molte persone. Ma perché viene usato il cane e non un altro animale in riferimento al freddo?

Che freddo cane!

Secondo alcuni, l’espressione sarebbe da ricondurre addirittura all’antica Roma. Pare che per i romani, infatti, il cane fosse considerato portatore di disgrazie e sfortuna e che per questo motivo quando al gioco del dado un tiro era particolarmente basso veniva definito “colpo del cane” come per dire che era stato un colpo sfortunato. Il detto “Fa un freddo cane” sarebbe, dunque stato mutuato da questa singolare espressione.

Che freddo cane!

Un’altra teoria ne spiegherebbe l’origine con l’abitudine – prima che diventassero animali domestici e parte delle nostre famiglie a tutti gli effetti – di tenere i cani in cortile anche con temperature basse, pioggia e neve. Secondo questa ipotesi, “Fa un freddo cane” ricorderebbe, dunque, quello che i cani, un tempo, erano costretti a sopportare.

Che freddo cane!

Tornando al presente, invece, sembrerebbe che l’espressione derivi dalle popolazioni artiche: gli eschimesi, per stare più al caldo, accolgono nelle loro tende i propri cani da slitta. Loro, infatti, sono soliti dire “Ha fatto un freddo cane” o “Ha fatto freddo per due cani” a seconda di quanti cani, appunto, hanno fatto entrare in tenda per riscaldarsi.

Che freddo cane!

Qualunque sia l’origine del detto, speriamo solo che nei prossimi giorni Burian – che neanche a farlo apposta è stato soprannominato la bestia dell’Est – lasci l’Italia così, almeno per ora, smetteremo di ripeterlo!