La mostra è composta da nove installazioni biomorfiche composte da motori, lamiere e carta impermeabile, che dialogano con l’architettura rinascimentale del Ninfeo. L’artista, nato a Tokyo nel 1983, intreccia materiali industriali e origami per riflettere sulla fragilità del presente. Il suono, parte integrante delle opere, evoca la vitalità della vita quotidiana.
“Questo progetto dimostra come il dialogo tra epoche e linguaggi differenti possa generare nuove prospettive. L’arte contemporanea qui non è sovrapposta al passato, ma lo rinnova e lo amplifica, rendendolo vivo per il presente“, ha detto il direttore artistico, Riccardo Freddo.
Photo Credits: Roberto Apa