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Il Messaggero

Il dolore nella saga di Harry Potter

JK Rowling ha creato dal nulla un universo fantastico, facendo sognare migliaia di ragazzini e non solo: ma non per questo ha perso di vista il mondo reale. La morte e il dolore sono presenti nei suoi libri e l’autrice, mamma single che faticava a tirare avanti, ha sempre avuto a cuore le vicende dei suoi milioni di fan.

Perchè Jk Rowling ha deciso di inserire un personaggio vero nella saga

E’ dal blog di Arianna Cavallo su IlPost.it che veniamo a conoscenza di una storia toccante, che vede protagonista proprio la Rowling e il suo meraviglioso mondo: nel 1999, mentre era impegnata a scrivere “Harry Potter e il calice di fuoco”, venne a conoscenza della storia di Natalie McDonald, una bambina di 9 anni malata di leucemia e grande fan di Harry, che trovava nelle avventure del maghetto l’unico momento di serenità nell’inferno della sua malattia.

Jk Rowling, la lettera arrivata troppo tardi

La scrittrice prese a cuore il fatto e scrisse a Natalie una lunga lettera, nella quale le anticipava la trama del suo ultimo libro svelandole anche fatti inediti: purtroppo quando la lettera arrivò a destinazione, Natalie era già morta. Allora Jk Rowling fece qualcosa che non aveva mai fatto: fece entrare Natalie ad Hogwarts.

Natalie McDonald è una Grifondoro!

La citazione è l’unico caso, in 7 libri, in cui un personaggio realmente esistito è stato introdotto nel mondo rigorosamente magico e fantastico di Harry Potter.

E Natalie, ovviamente, è una Grifondoro.