Secondo le ultime indiscrezioni, difatti, Raffaele Russo, suo figlio Antonio e il nipote Vincenzo Cimmino sarebbero stati venduti a una banda di criminali per 43 euro: questa sarebbe l’accusa scattata nei confronti dei quattro arrestati, che avrebbero confessato senza rivelare tuttavia il nome della banda a cui avrebbero venduto i tre napoletani. La “cifra” dello scambio sarebbe invece un’indiscrezione della famiglia dei tre scomparsi, che si dicono certi che il prezzo pagato sia pari a “14 euro a persona”.