Quantcast
Il Messaggero

L'età di un vulcano fa capire quanto distruttiva può essere la successiva eruzione

Un vulcano più vecchio causa un’eruzione decisamente più distruttiva di un vulcano ‘giovane’. A scoprirlo sono i ricercatori dell’Università di Ginevra, che hanno determinato che l’età di un vulcano può essere un indicatore della pericolosità della sua prossima eruzione.

foto: Shutterstock

L’età di un vulcano ci dice quanto un’eruzione può essere distruttiva

L’attività di un vulcano, lo sappiamo, è difficilissima da prevedere. Anche se costantemente monitorata, essa può offrirci soltanto indizi. Tuttavia, stando ad uno studio dell’Università di Ginevra, possiamo affermare che possiamo valutare quanto distruttiva e pericolosa può essere un’eruzione in base all’età di un vulcano.

foto: Shutterstock

I vulcani più giovani fanno meno danni di quelli più vecchi

I vulcani più vecchi, infatti, producono eruzioni meno frequenti ma più grandi e più pericolose. Ad esempio, il Monte St. Helens negli Stati Uniti ha ‘solo’ 40mila anni, e la sua ultima eruzione (nel 2008) è stata piccola e non affatto mortale.

Al contrario, Mount Toba in Indonesia ha almeno 1.2 milioni di anni di età, e la sua ultima eruzione fu apocalittica, pur risalendo a 74mila anni fa.

foto: Kikapress

Perché i vulcani più vecchi causano eruzioni più distruttive?

Tutto questo avviene perché i vulcani più giovani dispongono di un serbatoio di lava più piccolo, e si trovano circondati da strati di crosta terrestre relativamente freddi, almeno rispetto ai vulcani in attività da più anni. Questi ultimi hanno un serbatoio magmatico più grandi e sono circondati da rocce incandescenti.

Quando nuovo magma entra nel serbatoio, ciò fa sì che non si generi molta pressione: le rocce calde si deformano, creando nuovo spazio e permettendo un’ulteriore crescita del serbatoio stesso.

foto: Kikapress

Quando potrebbe eruttare il Vesuvio? Scenario apocalittico

Il ‘Global Volcanic Simulator’ è un modello fisico-matematico-informatico in grado di ricostruire le passate eruzioni dei vari vulcani per valutare quelle future. Gli scenari ricostruiti sull’area vulcanica di Somma-Vesuvio sono particolarmente drammatici.

Secondo l’ideatore del simulatore Flavio Dobran, ricercatore ed ingegnere termofluidodinamico, nonché presidente della Gves e già professore della New York University “lo scenario atteso potrebbe essere apocalittico se non si riorganizza il territorio napoletano. Bisogna educare la popolazione iniziando con un’attività capillare nelle scuole napoletane, del napoletano ed anche in quelle della zona flegrea“.

Leggi anche > Supervulcano più pericoloso al mondo si trova in Italia e fa tremare la terra: il bollettino e la situazione attuale

Disattivo dal 1944, un’eruzione del Vesuvio rischia di distruggere in solo 15 minuti tutto quello che c’è nei dintorni, spazzando via praticamente tutto nel raggio di 7 chilometri.

La sola incognita è la data in cui tutto ciò si verificherà: l’ultima eruzione su media scala del Vesuvio risale al 1631 e fece migliaia di morti distruggendo gran parte del territorio intorno al vulcano. Si tratta di un tipo di eruzione che si alterna ogni 4-5 secoli.

Photo Credits: Kikapress