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Il Messaggero

Carmen Lasorella contro la Rai: ecco perché

“Un giudice mi ha restituito fiducia e finalmente serenità. – ha dichiarato la giornalista a Il Corriere della Sera – C’è una sentenza che addebita alla Rai la mia dequalificazione professionale e la condanna a restituirmi un ruolo consono al mio profilo professionale, nonché a risarcirmi dei danni per l’emarginazione subita”.

I problemi di Carmen Lasorella con la Rai sono iniziati quando è stata nominata Presidente di RaiNet, per “mettere al servizio dell’Azienda l’esperienza acquisita sul digitale e nella gestione di una società di produzione Tv, invece la sensazione era del tipo: ma perché sei tornata?”. Le cose per la giornalista sembrano peggiorare…

 

Carmen Lasorella, RaiNet e la lunga pausa

“Nel 2014 RaiNet è stata chiusa – racconta Carmen – e il settore web è stato internalizzato. Sono finita in un’area tecnica. Ero l’unica giornalista tra gli ingegneri”.

Carmen ha dunque preso “un lungo periodo di ferie. Avevo qualcosa come 500 giorni arretrati, ero stata anche invitata a farlo”. Il periodo però non è stato semplice: la giornalista racconta di aver perso molto peso e di avere problemi a dormire. “Quando poi sono rientrata – conclude – attraversavo ogni giorno corridoi vuoti e tranne gli amici di sempre la gente non mi salutava più. Quando non hai un incarico per le società sei don Abbondio, sei ai margini. Andavo in ufficio, il telefono che non squillava. Era tutto molto pesante”.

Carmen Lasorella, la richiesta alla RAI

“Chiedo solo di poter essere impiegata utilmente. – precisa Carmen – Non avrei mai pensato che avrei dovuto seguire la strada giudiziaria, per ottenere un titolo che mi ridesse un impiego. Ne sono contenta, ma anche amareggiata”.

La fine della battaglia legale

“Ho ricevuto una convocazione da parte dell’ufficio del personale per la settimana prossima. – racconta la giornalista a Il Corriere della Sera – Vedremo cosa mi proporranno: confido che si vada oltre le parole. Altrimenti… ‘il tempo è l’unica è l’unica cosa di valore, che l’uomo può spendere’ diceva Teofrasto. Oggi più che mai, per me è prezioso. Non ne voglio perdere altro”.