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Il Messaggero

The shape of water - La forma dell'acqua

Il mondo fantastico immaginato da Guillermo Del Toro nel suo The shape of water – La forma dell’acqua si appresta a ‘sbancare’ gli Oscar 2018, dopo essere già uscito trionfante dalla Mostra del Cinema di Venezia, dove ha vinto il Leone d’oro (su strada anche due Golden Globes, miglior regista e miglior colonna sonora).

Guillerno Del Toro sul set de La forma dell'acqua

Sono 13 le nomination guadagnate dal film di Del Toro, che lo portano di diritto nella gallery dei film più nominati di sempre nella storia dell’Academy

La forma dell'acqua

Il film sarà nelle sale dal 14 febbraio ed è una fiaba visionaria e malinconica, dove l’amore si scontra con la durezza della guerra fredda. Nel 1962 Elisa, donna delle pulizie affetta da mutismo che lavora in un laboratorio governativo, scopre una creatura anfibia che vive in una cisterna d’acqua. Spinta dalla solitudine, Elisa svilupperà un rapporto con la creatura.

Guillermo Del Toro

Per creare il mondo in cui è ambientata la storia il lavoro è stato lungo ed articolato: dopo aver visionato innumerevoli materiali fotografici di archivio per la creazione delle scenografie, Del Toro ed il production designer Paul Austerberry hanno iniziato a dare vita all’universo visionario del regista.

La forma dell'acqua

“Il laboratorio in cui è situata la piscina coperta che ospita la creatura ha delle influenze high tech mantenendo l’aspetto di una sala degli orrori. Non volevamo un laboratorio sterile e luminoso, piuttosto l’idea era quella di realizzare un ambiente che creasse inquietudine – ha raccontato Austerberry- La stanza della creatura è un labirinto di condutture, canali e camere cilindriche”.