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Il Messaggero

La Certosa di Trisulti torna ad aprirsi al pubblico

Dopo una travagliata vicenda giudiziaria, la Certosa di Trisulti torna ad accogliere il pubblico da martedì 9 Novembre. La notizia arriva dal ministro della Cultura Dario Franceschini e dal presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti.

“Oggi è un giorno di festa perché una meraviglia europea del nostro territorio rischiava di chiudere o essere affidata a chi l’avrebbe tolta alla fruizione pubblica” Nicola Zingaretti

Crediti foto@Shutterstock

Immersa nel verde, fu costruita all'inizio del 1200

Siamo a Collepardo in provincia di Frosinone. Qui immersa nel verde e a controllo di tre valichi si trova la suggestiva Certosa di Trisulti. Voluta da Papa Innoncenzo III nel 1200, venne assegnata inizialmente ai Certosini per poi passare nel 1947 ai Cistercensi di Casamari.

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Una meraviglia riconosciuta monumento nazionale con Decreto ministeriale del 17 luglio 1879

Le sue porte saranno aperte al pubblico tutti i giorni gratuitamente. E nel weekend verranno organizzate visite guidate (necessaria la prenotazione e l’obbligo del green pass).

L’accesso a questo complesso, avviene attraverso un grande portale sormontato da un mezzo busto di San Bartolomeo. Sul piazzale principale si affaccia l‘antica foresteria detta ‘il palazzo di Innocenzo‘: in stile romanico gotico, accoglie al suo interno l‘antica biblioteca con 36000 volumi. Anche la Chiesa di San Bartolomeo ha il suo affaccio sulla piazza e tornerà a tenere le messe per i fedeli.

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Imperdibile una visita alla Farmacia della Certosa

Da non perdere la visita alla Farmacia. Qui sarete incantati dalle decorazioni trompe-l’oeil di ispirazione pompeiana e dagli antichi armadi che conservano i vasi in cui venivano tenute le erbe e i veleni (estratti dai serpenti) per le medicazioni.

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Il bellissimo giardino all'italiana

Di fronte alla Farmacia si trova il bellissimo giardino all’italiana. Era in questo splendido posto che i monaci coltivavano le erbe medicamenatali e per i liquori. Per la prima volta sono accessibili al pubblico anche: il refettorio, il chiostro rettangolare, gli edifici monasteriali e prossimamente anche il cimitero dei monaci.

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