Il manifesto incriminato pubblicizza un sito intitolato grandipiccolestorie.it, in cui sono raccontate le esperienze (non sappiamo se reali o immaginarie) di alcuni avventori della stazione.
Il sito appartiene a Grandi Stazioni Retail Srl, azienda nata nel 1998 con lo scopo di gestire e riqualificare le 14 maggiori stazioni italiane – fra le quali c’è anche Termini – con i 770 punti vendita in esse.
Ciò che ha fatto indignare la maggior parte delle persone è la rappresentazione stereotipata dei due soggetti; su Twitter leggiamo:
Io, uomo, lavoro e faccio pranzi di lavoro. Io, donna, mangio e poi vado a smaltire il pranzo. Io uomo produco benessere e denaro. Qualsiasi il mio peso. Io donna penso ad essere in forma. Devo. Look, dress code, copy. Altro che metà del cielo, la metà di niente.