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Il Messaggero

Il paradiso terrestre di Villa Gamberaia

Sulle colline che circondano Firenze, a soli 15 minuti da Piazza Duomo, si trova ‘il paradiso terrestre‘. E’ il giardino di Villa Gamberaia a Settignano.

Appartenuta in principio alle Monache benedettine di San Martino, passò attraverso diverse proprietà fino ad arrivare nel 1718 ai Capponi che ne definirono l’attuale aspetto.

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Il giardino in cui sembra di essere nel paradiso terrestre

È con loro che viene realizzato lo splendido giardino in cui sembra di trovarsi nel paradiso terrestre, tra laghetti agrumi, pergolati e la leccata. Si trova ad un livello superiore rispetto alla Villa ed era stato pensato come un cortile decorativo.

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Jeanne Keshko moglie del principe Eugenio Ghyka-Comanesti, e il parterre d'acqua

Nel 1896 la villa divenne di proprietà della moglie del principe Eugenio Ghyka-Comanesti, Jeanne Keshko: è lei ad apportare altre modifiche all’impianto. Come il parterre che corre lungo il lato dell’edificio, con rettangoli d’acqua siepi di bosso e un belvedere di forma semicircolare con cipressi sagomati ad arco. Questa parte di giardino venne realizzata da  Martino Porcinai e Luigi Messeri.

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La distruzione durante la seconda guerra mondiale

Durante la seconda Guerra Mondiale, il complesso venne pesantemente danneggiato e distrutto. Ma grazie alla volontà del nuovo proprietario, Marcello Marchi, nel 1954 vennero iniziati i lavori di restauro sulla base di vecchi documenti. Ci vollero 7 anni per ripotare Villa Gamberaia e il suo giardino paradisiaco ad un ritrovato splendore.

Oggi la Villa apre le sue porte rendendosi disponibile per matrimoni, mostre, meeting ed eventi, come il workshop di tre giorni dedicato al Garden Design tenutosi nel 2021.

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