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Il Messaggero

Un modo di dire "frainteso"

“Fare il portoghese”: un modo di dire romano che si usa quando qualcuno prova a imbucarsi a un evento o a scroccare qualcosa. Perchè questo accanimento contro il popolo portoghese?

Niente paura: la storia di questo modo di dire vi farà capire che non alimenta alcun pregiudizio nei confronti degli stranieri… anzi! Semmai è un’ammissione di “colpevolezza” da parte degli stessi romani. Ma bando alle ciance: ecco la storia del modo di dire “fare il portoghese”!

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L'apertura del Teatro Argentina a Roma: cosa c'entra col modo di dire?

Per capire le origini del detto dobbiamo recarci con la mente al regno di Giovanni V di Braganza, i primi decenni del 1700, un’epoca di particolare ricchezza per il Portogallo. In quel periodo, infatti, l’espansione coloniale in Africa e in Sud America garantiva entrate cospicue nelle casse portoghesi.

Giovanni V, detto Il Magnifico, fece largo uso delle ricchezze per fare fastose ambasciate al Papa e organizzare eventi completamente gratuiti, soprattutto a Roma, visti i legami religiosi fra il papato e il popolo portoghese (a maggioranza di fede cattolica). Sull’onda di questa politica fu costruito il Teatro Argentina, per volontà della famiglia Cesarini Sforza e con l’appoggio della corona portoghese.

I romani "fanno i portoghesi": ecco il motivo del detto

In omaggio all’ispirazione data da Re Giovanni V, fu deciso di rendere gratuito l’ingresso per tutti i portoghesi: sarebbe bastato dichiarare la nazionalità all’ingresso. La voce circolò in fretta e nei giorni successivi, schiere di romani si presentarono al botteghino dichiarando di essere portoghesi. Ecco dunque spiegato il detto “fare il portoghese”, riferito non tanto ad una attitudine del popolo lusitano quanto all’espediente utilizzato dai romani in quell’occasione.