'Stato inerme', l'accusa di Corona

L’intento è chiaro: “Io mi sono recato lì solo con un operatore e un fonico per raccontare il parallelismo della mia tossicodipendenza e quella che colpisce l’Italia e la povera gente che vede uno stato inerme e una polizia disinteressata”.

Poi il pensiero al figlio: “Ora, in questo momento ringrazio Dio per aver protetto mio figlio Carlos Maria”.

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