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Il Messaggero

Giulio Golia, positivo al Covid, mostra la sua esperienza

Giulio Golia, celebre Iena dell’omonimo programma di Italia1, è risultato positivo al Covid-19: dopo qualche giorno di malattia ora è in quarantena insieme alla moglie, anche lei positiva, in attesa di negativizzarsi.

Da quando è risultato positivo al Covid, Golia ha pensato di usare questa sua esperienza per documentare lo svolgimento dei test, la loro attendibilità e anche l’uso dell’app Immuni.

Crisanti, i pungidito non sono utili

Giulio Golia ha spiegato di essersi sottoposto prima al tampone rapido e poi a quello molecolare: il microbiologo Andrea Crisanti, definito il padre del “modello Veneto”, in collegamento via Skype, ha spiegato la differenza fra i due, evidenziando che il tampone rapido è meno sensibile sugli asintomatici ma più efficente su chi ha sintomi della malattia.

Giulia Golia negativo a cinque pungidito su sei

Il test pungidito, ha spiegato Crisanti, è un sierologico che serve a vedere se si è entrati in contatto con le proteine del Covid, creando anticorpi. Golia ha effettuato il sierologico presso uno studio privato e poi con sei kit pungidito fai-da-te, acquistati sul mercato: su sei test è risultato negativo a uno su cinque ed anche a quello effettuato con prelievo venoso. Crisanti ha quindi spiegato che c’è un periodo finestra nel quale si è ancora infettivi ma non si sono ancora creati gli anticorpi rilevati dai sierologici e che per questo i test pungidito non possono essere utilizzati come sistema di prevenzione del contagio.

 

Giulio Golia e l'app Immuni

Infine, Golia ha tentato di notificare la sua positività al sistema dell’app Immuni, ma non è riuscito ad ottenere il codice che va approvato per poi essere inserito sull’app: ha tentato di chiamare molti e diversi numeri di Asl, Regione e Ministero, senza trovare risposta alle sue domande. Alla fine Giulio Golia è riuscito a comunicare ad Immuni la sua positività, ma dopo 10 giorni dal tampone positivo.