Secondo Pamela Rutledge, direttrice del Media Psychology Research Center, la voglia di rivedere un film tanto angosciante in un momento particolare come questo potrebbe essere positiva: “Ci fa provare la sensazione di non essere soli e c’è una soluzione in queste storie che possiamo usare per esprimere la nostra ansia. Che si tratti di un film di zombi o Contagion, o altri thriller, i lungometraggi fanno crescere molto l’ansia e la paura e poi, entro la fine, si arriva a una risoluzione“, ha dichiarato la dottoressa in una intervista a Insider.