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Il Messaggero

Catena Fiorello, otto libri e un film all'attivo

Catena Fiorello è una scrittrice affermata e molto amata in tutta Italia, oltre che autrice televisiva e conduttrice televisiva e radiofonica. Ha scritto otto libri e il suo “Picciridda” ha vinto il Premio Elsa Morante Ragazzi: dal libro è stato tratto il film omonimo, diretto da Paolo Licata.

"Cinque donne e un arancino", ultimo libro di Catena Fiorello

Catena Fiorello ha appena lanciato il suo ultimo romanzo “Cinque donne e un arancino – Le signore di Monte Pepe”, primo di una serie di libri che racconteranno proprio le storie di queste cinque donne che, capitanate dall’avventurosa Rosa, apriranno una rosticceria specializzata in arancini che farà parlare di sè persino in America.

Il romanzo, firmato da Catena con il cognome del papà ma anche quello della mamma, è stato presentato (pre-Covid) in molte librerie italiane e Catena, terza sorella di una famiglia eccezionale, ha potuto toccare con mano quanto affetto la circondi, certo non perchè è la sorella di Beppe e Rosario ma per la sua bravura artistica.

Oggi Catena ne è convinta, ma un tempo ha sofferto per il continuo paragone con i fratelli e per quell’accusa latente di essere “raccomandata” da loro.

Catena Fiorello: criticatemi sul campo, non per il cognome che porto

Più che un peso è una grande responsabilità avere un cognome che è quasi un marchio per quanto è conosciuto. Una signora su facebook ha scritto “è facile scrivere un libro se sei la sorella di Fiorello” ed è un’obiezione che ricevo spesso. Io dico “leggete il libro, criticatemi sul campo , ditemi cosa non vi piace ma parlate di ciò che faccio. Non è che vai da un editore e ti fanno fare un libro solo perché ti chiami Fiorello. Non è così semplice“, raccontava Catena nel 2014 a “Non è l’Arena”

Catena Fiorello: I miei fratelli sanno che mi è costato sputare il sangue essere la loro sorella

Mi sento una che ha dovuto pagare per questo cognome che porto. Per qualche mente ottusa che mi ha giudicata in contumacia. I miei fratelli sanno che mi è costato sputare il sangue essere la loro sorella, perché questa è una società maschilista. Fatemi capire qual è la differenza tra Beppe Fiorello e Catena Fiorello? Me ne devo stare a casa, chiusa, perché devo lasciare lo spazio tutto a loro… ma io me ne sbatto”, aveva anche dichiarato a TvBlog.

Catena Fiorello ha dimostrato sul campo il suo valore ed è un’altra sfaccettatura del talento che si è sviluppato in quella famiglia siciliana di Augusta, in provincia di Siracusa: evidentemente, il sangue non è mai acqua!