Arborexence, 2021 – credits foto Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali
Loris Cecchini lavora sulla consistenza e sul peso della materia, sovvertendone i canoni naturali. Le sue installazioni spesso costruiscono spazi e forme che sembrano germinare da alberi o architetture in un movimento inaspettato che provoca il coinvolgimento dello spettatore. A Villa Borghese la sua attenzione si è concentrata su uno degli alberi, che accoglie una nuova affascinante ramificazione, costituita da circa 350 elementi in acciaio. Innestati l’uno nell’altro, conferiscono all’albero una nuova morfologia. Semplicemente appoggiati alla pianta, in modo da esaltare il suo movimento verso l’alto in una proliferazione continua, producono una forma in continuo e costante movimento. Grazie all’arte, industria e natura convivono in un poetico scambio di gesti, che invitano a elevare lo sguardo e l’anima dal suolo, in una nuova dimensione.