Back to Nature 2021_Marzia Migliora Foto da: Back To Nature Parco dei Daini

Staccando l’ombra da terra #1 e #2, 2021 – credits foto Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali

Staccando l’ombra da terra trae ispirazione dalle suggestioni emerse da un ciclo di incontri e corrispondenze, ancora in atto, tra l’artista e un gruppo di donne in carcere a Rebibbia. L’installazione è uno strumento sonoro che sarà attivato dalle persone, suggerendo la condizione di volo e libertà: l’opera oscilla tra una doppia fila di canne da organo, disposte alla stessa distanza delle sbarre di una cella. Il moto oscillatorio dell’elemento centrale dell’installazione produce attraverso un sistema meccanico e elettronico l’immissione d’aria nelle canne da organo che, come corde vocali, emettono un suono, quasi a suggerire un respiro, una voce. In contemporanea, una seconda versione dell’opera è presente all’interno della sezione femminile del carcere di Rebibbia, invisibile al pubblico, così come alle persone detenute è invisibile l’opera a Villa Borghese. Staccando l’ombra da terra è un invito a riconsiderare lo spazio d’ascolto che manca verso chi vive in reclusione, interrogando la libertà e la sua privazione.

Opera realizzata in collaborazione con la Fondazione Merz, Torino e Casa Circondariale Femminile, Rebibbia, Roma.