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Il Messaggero

Antelope Canyon, curiosità sul sito cult in Arizona

Chi sogna di girare l’America in lungo e in largo sa bene che gli spot degni di una tappa sono centinaia: vale sicuramente tutto il viaggio una visita all’Antelope Canyon, tra Utah e Arizona. Lo slot canyon di arenaria rossa da cui penetra la luce solare si divide in Antelope Canyon superiore (più facilmente accessibile) e inferiore (ugualmente suggestivo nonostante la maggiore difficoltà di entrata).

Antelope Canyon, curiosità sul sito cult in Arizona

I sinuosi solchi naturali sulle pareti calde che ipnotizzano i fotografi di tutto il mondo catturano inevitabilmente lo sguardo di chi si trova di fronte una tale magia: pensate che una immagine in bianco e nero dell’Antelope Canyon del fotografo Peter Lik è stata venduta all’asta per 6,5milioni di dollari qualche anno fa ad un facoltoso uomo di Las Vegas.

Antelope Canyon, curiosità sul sito cult in Arizona

Oltre 4 milioni di turisti l’anno visitano il sito (il biglietto costa tra i 60 e gli 80 dollari a seconda della fascia oraria scelta) che è gestito dalla comunità di nativi americani poiché sorge all’interno di una riserva autogovernata istituita nel 1868. L’Antelope Canyon si formò 190milioni di anni fa ed è in continua evoluzione dal momento che vento, acqua e sabbia proseguono la loro azione erosiva incessantemente.

Antelope Canyon, curiosità sul sito cult in Arizona

Negli anni ’70 fu Rick Begay a capire le potenzialità dell’Antelope Canyon aiutando una turista proveniente dall’Europa. Tuttavia è diventato una meta cult solo negli ultimi 15 anni grazie alla popolarità in rapida ascesa ottenuta su Instagram e alla scelta da parte di Microsoft nel 2009 di mettere a disposizione su Windows una immagine del famoso gioco di luci e ombre rosse.

Prima ancora, però, Britney Spears nel 2002 ambientò il video ‘I’m not a girl, not yet a woman‘ proprio in questo luogo magico.