Il Messaggero

Amici 21: la polemica su Malafemmena

Ad Amici 21 scoppia la polemica: dopo l’esibizione di Francesca sulle note di Malafemmena, le critiche al programma si sono sprecate tanto che la produzione del talent di Maria De Filippi ha deciso di intervenire per chiarire la situazione.

foto: Red Communications

Amici 21: polemica sulla canzone Malafemmena dopo l’esibizione di Francesca

Andiamo con ordine. Dopo l’esibizione di Francesca ad Amici 21, in molti hanno lamentato il fatto che della canzone Malafemmena non sia stata riprodotta la strofa che contiene, appunto, il titolo della canzone. La polemica si è subito infervorata, al punto da far intervenire la produzione del talent show di Maria De Filippi.

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La risposta della produzione alla polemica

In questi giorni circola un’assurda polemica tra web e carta stampata, sull’eventualità che ad Amici si sia sentita l’esigenza di censurare la canzone di Totò, Malafemmena – si legge sui profili social ufficiali del programma – Una canzone che ad Amici è stata eseguita mille volte nel corso degli anni, con o senza la strofa contenente la parola malafemmena”.

Ma i motivi del taglio vengono espressi chiaramente: “Nella circostanza a cui si riferisce la polemica, il brano è stato tagliato a circa un minuto o poco più, come è d’abitudine per l’esecuzione delle coreografie e di fatto, sia per stare nel tempo richiesto che per mantenere integra la melodia che tutti conosciamo, sono venute via due strofe centrali, oltre che la fine del brano”.

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“Solo i malpensanti possono credere che si sia deciso di tagliare la parola malafemmena”

La polemica, dunque viene smorzata sul nascere: “Solo i malpensanti possono credere che si sia deciso di tagliare la parola malafemmena che però, nel frattempo, viene annunciata proprio introducendo la coreografia… ‘Francesca esegue una coreografia sulle note di Malafemmena’. Quindi secondo i critici, tagliamo la parola ma la utilizziamo per introdurre il brano. Saremmo quindi censori e cretini…”

 

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La risposta della produzione di Amici

La scelta è stata assolutamente artistica, a quanto sembra: Nulla di grave, però rimane una questione aperta: se il curatore del progetto Totò Poetry Culture, Gianni Valentino (che ha dato il la alla polemica), può incappare in un sonoro errore, come è possibile che esimi giornalisti si prendano la briga di scrivere paginate sull’argomento senza nemmeno controllare l’accaduto. Come diceva Totò, la vita è fatta di cose reali e di cose supposte: se le reali le mettiamo da una parte, le supposte dove le mettiamo?”

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