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Il Messaggero

Abbiocco, cecagna, pennica: perché in romanesco si usano questi termini?

All’origine del termine ‘abbioccarsi’ c’è la gallina: ecco da dove deriva questo celebre termine romanesco, in quali occasioni è più appropriato pronunciarlo e quali sono le differenze dalla pennica (o pennichella) e dalla cecagna.

Photo Credits: Shutterstock

Perché si dice abbioccarsi?

Il termine ‘abbiocco‘ tanto utilizzato nel romanesco deriva in realtà dalla gallina, ovvero dalla ‘biocca‘. Con questa parola si indica la chioccia in molti dialetti e parlate dell’Italia centrale (tra le quali spicca appunto quella della Capitale). La ‘biocca‘ in questione è solita isolarsi dal resto delle galline, mettendosi in un angolo a covare con tantissima pazienza. E, forse per via del fatto che la cova è un’operazione davvero lunga, di tanto in tanto questa simpatica gallina cede alla sonnolenza.

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In quali occasioni si parla di abbiocco?

Ecco che quindi spiegato perché il termine ‘abbioccarsi’ va ad indicare il prendere sonno, magari dopo una giornata particolarmente faticosa ed impegnativa, quando si finisce per addormentarsi sfiniti proprio come una chiocchia in cova.

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Perché si dice pennica o pennichella?

L’abbiocco, non a caso, indica un sonno particolarmente pesante, magari accoccolati come una chioccia. Si differenza in questo dalla pezza e dalla pennichella (o pennica), che indicano invece dei sonnellini un po’ più leggeri, fatti soprattutto fatti dopo pranzo. ‘Pennichella‘, in questo caso, deriva dal latino ‘pendiculare‘, ovvero pendere: essa rappresenta quella sonnolenza leggera, volta a cercare un breve ristoro… Come quando siamo ancora a tavola e la testa comincia a caderci.

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Perché si dice cecagna?

Ancor più differente è la cecagna, che a Roma indica quella particolare sensazione di sonno che arriva tutto d’un tratto, senza alcuna possibilità di scampo. Essa crea appunto un ‘buio totale‘ al quale è impossibile resistere. È quella sensazione che fa sí che non si riescano a tenere gli occhi aperti, tant’è che deriva chiaramente dal termine ‘cieco’.

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