A Roma, a tenere viva la tradizione di San Giuseppe, ha pensato per anni la Confraternita di San Giuseppe dei Falegnami, che alla fine del ‘500 aveva fatto costruire l’omonima chiesa al Foro Romano dall’architetto Giacomo della Porta.
Divenne questo il centro delle celebrazioni del 19 marzo: ogni anno la Confraternita organizzava una Messa solenne e grandi mangiate di bignè e paste fritte sul momento nei calderoni degli ambulanti.
Da qui probabilmente deriva il soprannome di “San Giuseppe frittellaro”, rifacendosi alla leggenda secondo la quale durante l’esilio in Egitto il santo avrebbe svolto anche l’attività di pasticciere di strada.
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