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Ricky Tognazzi dirige una miniserie di due puntate dedicata e ispirata alla figura di Giorgio Boris Giuliano, vice questore Capo della Squadra Mobile di Palermo, medaglia d’oro al valore civile, ucciso in un agguato mafioso nel 1979.

"Boris Giuliano, un poliziotto a Palermo", questo il titolo della miniserie in due puntate che andrà in onda su Rai 1 il 23 e 24 maggio in occasione della Settimana della Legalità, è la storia di un integerrimo servitore dello Stato che negli anni settanta ha colto i rapporti che c’erano tra lo Stato e Cosa Nostra quando ancora la mafia non era considerata un reato. E’ stato il capostipite della lotto contro la mafia; i suo metodi di investigazione hanno portato alla ricostruzione della struttura segreta di Cosa Nostra, elementi che furono poi fondamentali ad altri due eroi della lottà alla criminalità organizzata come Falcone e Borsellino, che portarono al maxiprocesso del 1986.

Abbiamo incontrato e intervistato Ricky Tognazzi, che aveva già avuto modo di presentare anche se solo per un attimo, la figura di Boris Giuliano in un suo precedente lavoro. Tognazzi ha affrontato molte volte il tema della criminalità organizzata nei suoi film: La scorta, I giudici, Il caso Enzo Tortora, Vite strozzate, L'assalto. Storie che raccontano le ingiustizie ma anche il coraggio di uomini che a viso aperto hanno sfidato la criminalità, sacrificando spesso la loro vita.

“Boris Giuliano può essere considerato il padre di molti di loro e in alcuni casi l’ispiratore – ha detto Tognazzi – Ha sempre svolto il suo lavoro con profonda dignità e rispetto. Un uomo capace di far tremare le fondamenta del sistema mafioso quando i più non osavano nemmeno pronunciare la parola Mafia.” Avere sul set vicino a se, le persone che hanno conosciuto Boris Giuliano come papà e marito, che hanno condiviso con lui sul campo quella lotta, è stata un’emozione fortissima. Vedere che loro approvavano ciò che Tognazzi raccontava e come veniva delineata e dipinta la figura di Giuliano, è stato molto toccante per il regista. “La parte più emozionante di quest’impresa è stata quella di cercare di dare vita a personaggi realmente esistiti, rispettandone la verità e i sentimenti." ha spiegato Tognazzi.

Paolo Borsellino durante la sentenza di rinvio a giudizio del primo maxiprocesso contro la Mafia disse: "Deve dunque ascriversi a ennesimo riconoscimento dell'abilità investigativa di Boris Giuliano, se quanto è emerso, solo adesso, era già stato da lui intuito e inquadrato diversi anni prima … se altri organismi statali avessere assecondato l'intelligente impegno investigativo del Giuliano, probabilmente le strutture organizzative della mafia non sarebbero così enormemente potenziate e molti efferati assassini, compreso quello dello stesso Giuliano, non sarebbero stati consumati".

Nel cast troviamo Adriano Giannini nei panni di Boris Giuliano, Nicole Grimaudo, Ettore Bassi, Antonio Gerardi,Luigi Maria Burruano, Enrico Lo Verso, Fabrizio Bracconeri,Sebastiano Lo Monaco, Francesco Montanari. Vi lasciamo con le nostre interviste a Ricky Tognazzi, Ettore Bassi e Francesco Montanari.