Westudents è un progetto che in poco tempo si è sviluppato in una startup (con sede a Torino) e ha dato vita a un’app con lo scopo di favorire e agevolare la comunicazione tra gli studenti e la scuola, attraverso un sistema innovativo e tecnologico. Ecco come funziona

Westudents è un progetto che in poco tempo si è sviluppato in una startup (con sede a Torino) e ha dato vita a un’app con lo scopo di favorire e agevolare la comunicazione tra gli studenti e la scuola, attraverso un sistema innovativo e tecnologico.

Una storia interessante, soprattutto perché riguarda un gruppo di giovani laureandi tra i 19 e i 22 anni, che stanno studiano in diversi settori: informatica, data science, economia, ingegneria e design. Conosciamo meglio la storia di Westudents e i numeri che l’hanno portata al successo.

Westudents: un’idea nata tra i banchi del Liceo Cavour di Torino

“Ci voleva un’app in grado di metterci in rete e di azzerare le difficoltà di comunicare con i compagni”. A parlare è Giorgio Morelli, il founder & Ceo di Westudents, che ha vent’anni e studia alla Bocconi. L’idea della startup è nata durante gli anni del liceo, il Cavour di Torino: l’obiettivo era quello di sviluppare un’app che si occupasse di voti, eventi, circolari etc… Che tenesse, insomma, gli studenti informati sulla loro vita scolastica.

Una sorta di social network. Si scarica l’applicazione, si inseriscono i propri dati e la classe, si possono caricare i propri voti e farne la media. Non solo. I ragazzi possono interfacciarsi e confrontarsi su tutto ciò che riguarda la scuola: compiti, orario delle lezioni, verifiche e interrogazioni.

L’applicazione ha avuto sin da subito un grandissimo successo, senza spese di marketing o pubblicità: in poco più di un mese hanno ricevuto 11mila follower su Facebook, 140mila “impression” registrate in un solo giorno sul sito e oltre 10mila download nelle prime 12 ore dal lancio dell’app.

È tempo ora per Westudents di cercare fondi di investimento e angel investor per sostenere lo sviluppo del progetto. Riuscirà questa nuova startup a diventare la prima piattaforma in Italia per il settore studentesco?

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