Basta file, scontrini e pagamenti in moneta: la spesa del futuro si farà via app, si pagherà automaticamente e ci saranno sempre meno addetti alle vendite

La spesa del futuro sarà sempre più on demand, con sempre meno impiegati umani ma sempre più comoda e veloce per l’utente finale: CB Insights, l’azienda americana che studia start up e innovazione, ha selezionato una serie di novità, già attive nel mondo, e che in breve tempo -chissà- potremo sperimentare anche nei negozi di casa nostra.

A San Francisco esiste già la catena Zippin, senza commessi e senza casse: sugli scaffali ci sono dei sensori, che incrociano i dati con le riprese delle telecamere dall’alto (senza riprendere il volto). Si scarica l’app e si viene associati ad un QR code: quando si entra nel negozio basta passare lo smartphone sullo scanner e fare la spesa, che verrà pagata automaticamente via app.

Sullo stesso tema Caper Lab, azienda newyorchese che utilizza un oggetto più noto e tradizionale: il carrello della spesa, integrato con uno scanner che legge i codici a barre dei prodotti e che permette di pagare con carta di credito alla fine della spesa. Simile al Pronto Spesa, già usato da diverse catene di supermercati.

BingoBox e Xiaomai sono altre catene di negozi dove tutto è automatizzato e la presenza umana sempre più ridotta, ma dalla Cina arriva anche Xingbianli, rivoluzione per le macchinette distributrici dove si paga via app e che distribuiscono non solo snack, ma anche cibi freschi. E a proposito di freschi, c’è anche Farmer’s Fridge, start up di Chicago che propone distributori automatici di insalate e piatti salutari contenuti in vasetti: i piatti vengono forniti freschi ogni giorno e quello che non si vende finisce in beneficenza.

C’è anche chi ha pensato di trasferire il negozio in auto: Cargo, start up americana, distribuisce cibo e prodotti sui servizi di ride-hailing come Uber: l’autista li riceve gratis e guadagno 1 dollaro per ogni vendita, mentre il cliente paga via app. Spesso i campioni sono gratuiti ma permettono a Cargo di profilare i consumi di chi acquista.

Esistono già, in diverse parti del mondo, negozi targati Amazon Go e Alibaba: tutti e due contraddistinti da zero casse, occhi elettronici e tecnologie di alto livello per individuare i furbetti (e le nostre preferenze). Il personale umano è comunque presente, per assistenza e per consegnare i pacchi a chi decide di ritirare la merce in negozio.

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