Per tutte le startup che desiderano investire in progetti di tecnologia 4.0, la Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi mette a disposizione ben mezzo milione di euro. Come? Attraverso un bando proposto nell’ambito del progetto “Punto Impresa Digitale”. Ecco come partecipare

Per tutte le startup che desiderano investire in progetti di tecnologia 4.0, la Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi mette a disposizione ben mezzo milione di euro. Come? Attraverso un bando proposto nell’ambito del progetto “Punto Impresa Digitale”.

L’Avviso punta a supportare le micro piccole e medie imprese del territorio che vogliano avviare un buisness nel settore dell’innovazione, e che siano dunque in fase di startup. Vediamo allora insieme le modalità di partecipazione.

Tecnologia 4.0: ecco tutti i dettagli del bando

Chi può beneficiare del contributo finanziario messo a disposizione delle startup che vogliano investire in progetti di tecnologia 4.0? Il bando è rivolto principalmente alle micro piccole e medie imprese locali (MPMI) che intendano sviluppare un progetto di innovazione di prodotto o di processo, gestionale o organizzativa o in ambito commerciale, attraverso applicazioni, prodotti o servizi incentrati sull’utilizzo di tecnologia 4.0.

Le MPMI – iscritte al Registro delle imprese da non meno di 12 mesi e da non più di 36 alla data di presentazione della domanda – al momento della liquidazione del contributo devono avere sede legale e/o unità locali nella circoscrizione territoriale della Camera di Commercio di Milano Monza Brianza Lodi.

Qual è il contributo previsto e quali spese sono ammesse? La somma che il bando sulla Tecnologia 4.0 prevede, erogata a fondo perduto, potrà coprire il 50% delle spese ammissibili, fino a un massimo di 30mila euro su un investimento minimo di 20mila euro.

Ci si può avvalere di una sola richiesta di contributo per impresa, la prima pervenuta in ordine cronologico. Si possono anche stabilire contratti di collaborazione con enti di ricerca, spesa che rientra tra i costi previsti dalla copertura.

Ecco, dunque, le spese ammissibili:

-acquisto di servizi di accompagnamento e tutoraggio per lo sviluppo del proprio progetto innovativo;
-acquisto di servizi e attività per il matching tra startup e partner di mercato
-contratti di collaborazione con enti di ricerca;
-servizi e tecnologie per lo sviluppo di prototipi e/o campionari;
-check-up tecnologici, sperimentazioni;
-servizi e tecnologie per l’ingegnerizzazione di software/hardware e prodotti relativi al progetto di ricerca;
-investimenti in attrezzature tecnologiche e programmi informatici necessari alla realizzazione del progetto;
-spese di marketing e comunicazione
-spese di prodotti di fintech e di factoring
-spese del personale dipendente dell’azienda, impiegato nel progetto di ricerca e innovazione, inclusi amministratori e soci se è indicata chiaramente – con lettera d’incarico o contratto specifico – una attività relativa al progetto innovativo.

Per leggere il bando completo clicca qui.

Fondo Rotativo per il Piccolo Credito