“Donne, è arrivato l’arrotino”! Quante volte vi sarà capitato di ascoltare questa frase risuonare per le strade e i vicoletti della vostra città? Beh, care donne, a volte ritornano… Però si tratta di QuiArrotino, il tuttofare 2.0! Tutti i dettagli sulla questa antica professione!

“Donne, è arrivato l’arrotino”! Quante volte vi sarà capitato di ascoltare questa frase risuonare per le strade e i vicoletti della vostra città? Beh, care donne, a volte ritornano… Però si tratta di QuiArrotino, il tuttofare 2.0!

Una vecchia professione che torna nell’era della tecnologia e dell’innovazione grazie a due giovanissimi imprenditori, Andrea Binini (responsabile commerciale) e Tiziano Di Biase (responsabile di amministrazione, logistica e customer).

L’idea è quella di “rilanciare e rendere moderno questo servizio, facendolo conoscere anche alle nuove generazioni” – ha spiegato Di Biase, sottolineando che negli ultimi anni sono state chiuse moltissime attività di arrotino che oggi resistono soprattutto nei capoluoghi di provincia e di regione.

Arrotino 2.0: ecco come funziona la startup

Tutto è cominciato con il brand QuiArrotino, poi all’inizio di quest’anno è stato incorporato all’interno ell’azienda Antico Mestiere, di cui Binini e Di Biase hanno il 40% e un partner esterno il restante.

Si tratta di un sistema che prevede un unico laboratorio in centro Italia, quindi non torneremo a sentire quello slogan a cui ci eravamo abituati. Questa modalità garantirà un maggiore controllo su ogni pezzo lavorato, e di conseguenza una maggiore qualità.

Come funziona? Ogni cliente lascerà l’oggetto al tabaccaio convenzionato. Quando poi la merce dovrà essere riconsegnata, un addetto di Qui Arrotino rilascerà al gestore una ricevuta di quanto si dovrà pagare, al netto della scontistica.

“Abbiamo individuato nelle tabaccherie la rete distributiva più adeguata per lo sviluppo del servizio. Oggi la tabaccheria non è solo rivendita di tabacco ma sempre più distributrice di servizi ed è la rete più capillare d’Italia” – ha aggiunto Di Biase.

Gli oggetti sono divisi in 5 sezioni con prezzi differenti, così che i rivenditori nelle tabaccherie possano identificare subito il costo. A Roma sono già stati siglati accordi con oltre 300 tabaccherie. Anche a Milano il servizio ha già 100 adesioni e si sta espandendo anche alla città di Torino. L’obiettivo, ovviamente, è quello di raggiungere tutte le città italiane e i paesi europei.

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