Microsoft Bing è stato bloccato in Cina

Il motore di ricerca Microsoft Bing è stato bloccato in Cina. A confermarlo – dopo che la notizia era stata divulgata dal Financial Times, che citava una fonte anonima – è stato proprio un portavoce di Microsoft.

“Confermiamo che Bing è attualmente inaccessibile in Cina – avrebbe dichiarato il portavoce – stiamo capendo come procedere”.

Attualmente Bing era il motore di ricerca straniero più utilizzato nel paese: il Governo cinese ha infatti introdotto numerosi veti e requisiti, davanti alle quali giganti come Facebook e Twitter sono stati oscurati. Google ha resistito fino al 2010, trasformando il motore della Microsoft nell’unico a sopravvivere alla censura, grazie anche a un lavoro di comunicazione e scambio con il Governo.

Di fatto, il sito cn.bing.com (motore di ricerca di Bing in Cina) era riuscito a resistere al muro della censura rispettando le regole del governo e auto-censurando alcuni risultati delle ricerche che avvengono nella nazione. Alle richieste di spiegazioni e approfondimenti, però, la Cina non risponde. Il giorno in cui Bing è risultato inaccessibile alla popolazione cinese, è solo stato reso noto (dalla Cyberspace Administration of China) che sono stati chiusi 733 siti web e 9382 applicazioni seguendo una politica di inasprimento e tolleranza zero nei confronti di informazioni ritenute dannose.

Maggiori dettagli al riguardo non sono stati forniti, ma il rapporto tra Microsoft e il governo non sono mai stati semplici. Già nel 2017, in Cina venne bloccato Skype.

“Ci sono giorni in cui le negoziazioni sono difficili e scoppiano dei disaccordi. – ha dichiarato in proposito Brad Smith, Presidente di Microsoft – ma al momento non siamo a conoscenza di alcuna negoziazione in atto, né di problemi sorti. Per cui stiamo lavorando per capire meglio cosa sia successo”.