Spunta una nuova interessante predizione: un giorno lo smartphone sparirà. Ecco cosa lo sostituirà e per quando è datata la “rivoluzione”…

Spunta una nuova interessante predizione: un giorno lo smartphone sparirà. Non si tratta dell’ennesima elucubrazione luddista che condanna tutto quello che è nuovo. Anzi, al contrario, sarà tutto dovuto all’evolversi della tecnologia.

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Se oggi strumenti come il fax e il palmare sono quasi scomparsi e oramai considerati prodotti di nicchia, allo smartphone potrebbe toccare la stessa sorte.

Ma cosa potrebbe sostituire una delle tecnologie più capillarmente diffuse del nostro tempo? Gli smartphone hanno numeri che aggeggi come i cercapersone si sognavano ed è oramai impossibile incontrare persone che non ne posseggano almeno uno.

Lo smartphone sparirà nei prossimi dieci quindici-anni. Cosa lo sostituirà?

A sostituire i nostri inseparabili compagni di svago e di lavoro potrebbe presto arrivare la realtà aumentata. Un miglioramento sempre maggiore di essa, infatti, porterà nei prossimi 10-15 anni ad una lenta ma costante scomparsa dei cellulari.

Oggi giorno gli smartphone sono soltanto dei device passivi – personali e personalizzati quanto si vuole, ma sempre estranei al nostro corpo. Un giorno lontano ma non troppo potremo smettere di portarceli dietro.

Come? La realtà aumentata potrebbe rimpiazzarli completamente, proiettandoli direttamente nei nostri occhi. Fantascienza? Non proprio.

Lo smartphone sparirà. La realtà virtuale proietterà immagini e dati direttamente nei nostri occhi

I progetti in sviluppo vogliono riprodurre cuffie autonome per la realtà aumentata capaci di far comparire immagini in 3D all’interno dei nostri occhi. Al lavoro su di essi ci sono aziende come Samsung, Apple e Sony. Una loro riuscita significherebbe poter eliminare tutti i dispositivi dotati di schermo, televisori inclusi.

Al contempo, saremo sempre in rete, connessi alla nostra realtà aumentata direttamente con i nostri sensi, che diventeranno parte stessa del dispositivo. Una sorta di fusione sensoriale, distante anni luce dal coinvolgimento che comporta l’utilizzo dello smartphone attuale.

I nostri corpi saranno collegati in tutto e per tutto alle informazioni digitali che ci si scambia, in un’interazione uomo-macchina sempre più invasiva.

Uno scenario distopico? Un’atmosfera che spaventa? Può darsi. O forse dovremo soltanto aspettare che il cambiamento avvenga, a poco a poco, senza che nemmeno ce ne accorgiamo…

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