Quattro siti di buy and share sono stati oggetto dell’intervento dell’Antitrust: ecco cos’è e come funziona il sistema di vendita che sta spopolando sul web

A tutti è capitato di imbattersi sul web in operazioni di cosiddetto “buy and share“: si tratta di siti che propongono oggetti molto costosi, come cellulari di ultima generazione, pc, tablet e via dicendo, a prezzi molto vantaggiosi, a patto che l’acquirente presenti poi altri 3 (o più) amici disposti a fare lo stesso acquisto.

Si tratta di un vero e proprio schema Ponzi, già conosciuto (e vietato dalla legge), che in pratica permette di fare acquisti a prezzo concorrenziale scaricando la differenza di prezzo su chi viene dopo e generando, per forza di cose, un gruppo di truffati: generalmente gli ultimi ad unirsi alla lista, i quali non vedranno mai l’oggetto che hanno comprato.

L’Antitrust, che già in passato era stata chiamata in causa sul buy and share, si è mobilitata ed ha fatto sapere in una nota stampa: “L’Autorità  ha adottato quattro provvedimenti cautelari nei confronti di altrettanti operatori che svolgono attività di vendita on line di apparecchiature elettroniche utilizzando la modalità del c.d. buy and share (…) Le indagini effettuate con la collaborazione del Nucleo Antitrust della Guardia di Finanza, hanno evidenziato che gli operatori in questione utilizzano la prima fase di promozione per acquisire credito attraverso un rapido scorrimento delle liste e la conseguente consegna dei beni prenotati. Solo dopo che un numero rilevante di soggetti aderisce versando l’importo iniziale, lo scorrimento della lista rallenta progressivamente fino ad arrestarsi e, a questo punto, viene impedito ai consumatori di uscire dal sistema e di essere rimborsati di quanto originariamente versato”

L’Autorità evidenzia anche che quelli che gli utenti credono essere un acquisto è in realtà una “mera prenotazione” e che si tratta di sistemi di vendita di  “natura gravemente scorretta, in grado di ingannare un numero crescente di consumatori e condizionare indebitamente coloro che vi hanno aderito

Sulla nota stampa si legge ancora: “Destinatari dell’intervento cautelare  sono le società Zuami S.r.l.s. (sito: zuami.it.), Gladiatori Roma s.r.l.s. (sito: listapro.it.), SHOP BUY S.r.l.s. (sito shopbuy.it) e IBALO S.r.l.s  (sito: ibalo.it)”

Facebook