Dal Grab, il grande raccordo anulare per le biciclette, al Roma Cricket Club di Valle dell’Aniene: le tante storie raccontate dal documentario ci restituiscono l’immagine di una Roma diversa da quella che conosciamo

Della Capitale d’Italia in genere si sente parlare per raccontare disservizi e problemi: nel racconto dei mass media Roma è spesso scenario, a volte protagonista, altre comprimaria, ma spesso e volentieri di storie in negativo.

In un’altra direzione va il documentario di Flavio Locci, “Nonostante Roma“, prodotto da SOdA (mappa libera e collaborativa delle iniziative che si prendono cura del benessere della città) in collaborazione con Grab+, Legambiente e Ied, è stato presentato il 25 ottobre nell’ambito della Rassegna VideoCittà.

Nonostante Roma” racconta storie e testimonianza da una città che ogni giorno riesce ad operare piccoli miracoli, partendo dal basso: ecco allora nascere una palestra popolare a Quarticciolo; il progetto Oz-Officine Zero, un centro polifunzionale e di innovazione sociale che accoglie artisti, artigiani e lavoratori indipendenti; gli srilankesi del Roma Cricket Club che curano il pratone della Riserva naturale Valle dell’Aniene e lo rendono il loro “stadio”; ma anche il Grab, grande raccordo anulare delle biciclette, progetto per la realizzazione di un anello ciclopedonale accessibile e sicuro che si sviluppa per 45 km all’interno della città.

Tante storie che ci raccontano una Roma “accogliente e innovativa, che si muove al di fuori della sfera pubblica formale e dell’azione politica organizzata, ha voglia di fare, è in grado di rigenerarsi partendo dai legami tra le persone, dagli interessi comunitari”

Una Roma possibile.

Roma che serve