Il provvedimento proposto dal Ministro Di Maio fa discutere: ma cosa ne dicono i diretti interessati, cioè le grandi catene di negozi che sono aperte abitualmente sette giorni su sette ad orario continuato?

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La proposta di legge sulle chiusure domenicali, avanzata dal Ministro del Lavoro Luigi Di Maio, ha sollevato un inevitabile polverone fra chi è a favore e chi contro: il dibattito politico è molto acceso e anche gli utenti e i lavoratori hanno espresso le loro opinioni, fortemente polarizzate in un senso o nell’altro.

Più difficile intercettare l’opinione dei grandi marchi e dei gestori dei centri commerciali, che sarebbero i più colpiti dal provvedimento: sono infatti le catene in franchising quelle aperte sette giorni su sette ad orario continuato, insieme ai negozi presenti nei centri commerciali, diventati sempre più un luogo, oltre che di shopping, di intrattenimento per famiglie.

Oscar Farinetti, fondatore di Eataly, si è dichiarato contrario al provvedimento, prevedendo conseguenze “apocalittiche”: a favore invece la catena di supermercati low cost Eurospin, che si dice convinta che “l’iniziale diminuzione delle vendite sarà presto compensata dall’apertura di nuovi negozi”.

Le sigle sindacali sono genericamente a favore, se non del provvedimento per intero, almeno di una discussione sul tema: Susanna Camusso (Ggil) è la più favorevole, ma anche la segretaria della Filcams-Cgil, Maria Grazia Gabrielli,  fa notare che la deregulation non ha portato a nuove assunzioni e che quindi la sua soppressione non rischia di causare licenziamenti.

Più preoccupate le associazioni di consumatori, che temono che la chiusura domenicale spinga i cittadini (ancora di più) verso lo shopping online.

Il colosso dell’arredamento low cost, Ikea, vero e proprio must delle “gite” domenicali, non si è dichiarato sulla specifica norma che il governo italiano sta studiando, ma ha anticipato al Corsera i progetti per il futuro del marchio, che riguardano anche le aperture nei giorni festivi.

E’ proprio quando le persone non lavorano, infatti, che possono recarsi a “toccare con mano” la qualità Ikea, che lavora per prepararsi ad un futuro nel quale si vivrà sempre di più nelle città e le case saranno sempre più piccole. I negozi devono uscire dalle periferie e spostarsi nei centri, e i mobili devono diventare sempre più funzionali: questi gli obiettivi espressi dall’amministratore delegato Jesper Brodin. Un futuro nel quale le chiusure domenicali, probabilmente, non sono previste…

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