Amazon vale mille miliardi ed entra nell’esclusivo club delle trillion dollars companies. La crescita del 2018 ha portato a un aumento di valore delle azioni del 75%. Jeff Bezos è oggi l’uomo più ricco di sempre.

Altro successo per Jeff Bezos: un mese dopo Apple, anche Amazon taglia il traguardo dei 1000 miliardi di dollari di capitalizzazione e diventa la seconda trillion dollars company del pianeta. Una crescita sopra le aspettative, trainata nel 2018 dal successo dei servizi cloud, dall’advertising e dai ricavi derivanti dalle sottoscrizioni Prime.

I numeri di Amazon sono impressionanti: 200 miliardi di dollari di vendite ogni anno e 575.000 dipendenti, 100 milioni di clienti Prime in tutto il mondo che acquistano e ricevono prodotti da un catalogo di milioni di articoli.

In 25 anni, da piccola libreria online è diventata leader mondiale del commercio al dettaglio. Oggi, di ogni dollaro speso negli USA, 49 centesimi sono spesi su Amazon. Il suo fondatore, Jeff Bezos, con un 16% della società che gli vale oltre 160 miliardi di dollari, è diventato l’uomo più ricco di tutta l’età contemporanea, dal XX secolo a oggi.

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Il viaggio di Bezos inizia nella metà degli anni 90, da un garage di Seattle, Washington, con un business plan e un nome diverso, cadabra.com, cambiato poi in Amazon (dal fiume Rio delle Amazzoni), per poter comparire per primo nelle liste di negozi web.

I capitali iniziali sono chiesti in famiglia, 300.000 dollari, il business plan prevede i primi 5 anni di perdite. Nel 1995 il primo libro venduto online, a un ingegnere, è un manuale scientifico.

Da lì una crescita inarrestabile. Al termine del 1995 Amazon vende in tutti gli USA, nel 1997 si quota in borsa e nel decennio successivo amplia le attività e diviene una global company.

Commercio elettronico al dettaglio, servizi di storage, clouding, produzioni media, servizi streaming, fino ai nuovi settori dell’alimentare, dell’healthcare e dei servizi finanziari.

Si dice che la prima scrivania acquistata da Bezos fosse una porta con dei supporti di legno. Lo racconta uno dei primi impiegati di Amazon in un blog: “Le scrivanie costavano molto più delle porte, così Bezos decise di comprare una porta e avvitarci quattro gambe di legno. Anche la sua attuale scrivania deriva da una porta, anche se più moderna”. Questa filosofia ha continuato a essere al centro della visione imprenditoriale di Bezos al punto che oggi con il “Door Desk Award”, premia migliori dipendenti di Amazon.

Un’attenzione spasmodica all’efficienza logistica e un’innovazione costante. Spesso facilitata dalle economie di scala che il digitale e la tecnologia consentono.

Così, dalla vendita di libri online, Jeff Bezos ha innovato nel modo di leggerli (Amazon Kindle), di produrli e pubblicarli (CreateSpace), passando per servizi storage e cloud (Amazon Web Services). Ha innovato il modo di acquistare i prodotti (Dash Button), di distribuirli (Amazon Prime), arrivando a offrire linee di prodotto a marchio proprio  (batterie e articoli Amazon Basic) e sistemi di domotica (Alexa).

Un’innovazione costante nei servizi offerti all’esterno, cui è sempre corrisposta un’innovazione dei processi interni: consegna con droni, automazioni della logistica interna, bot nel servizio clienti.

Ciò ha messo Bezos spesso al centro di critiche, in particolare sul tema del rispetto dei diritti dei lavoratori, con associazioni e sindacati che hanno additato Amazon come portatrice di un’involuzione dei comportamenti sociali, che avrà serie ripercussioni sull’occupazione locale.

Tuttavia, in questo modo Amazon è riuscita ad abbattere i costi e tenere il passo con i big come FedEx e UPS.  Gli addetti di Amazon hanno oggi un elevato livello di produttività, anche perchè seguono la velocità dei ritmi imposti dall’elevata automazione interna.

“Ogni centesimo guadagnato inizialmente, Bezos lo ha reinvestito nella società – afferma Rob Enderle analista indipendente – lavorando con molta attenzione sul prezzo di vendita dei prodotti e sulla catena logistica.

Qualche errore nel tempo Jeff Bezos l’ha commesso: ad esempio comprando cinque anni fa il Washington Post per 250 milioni di dollari. Ciò gli è valsa una battaglia mediatica con lo stesso Presidente  Trump e critiche dal mondo politico e dell’editoria. Questioni e problemi, dei quali sicuramente Bezos avrebbe volentieri fatto a meno.

L’uomo più ricco del mondo continua ad andare avanti e probabilmente diventerà il primo bilionario della storia. Oggi viaggia in jet, vive in una lussuosa villa e ha lanciato una società, la Blue Origin, per i viaggi spaziali. E il suo tavolo continua ad essere una porta con 4 zampe di legno.

 

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