Il segreto di FlixBus è nel suo modello di business, che ora sta cercando di esportare in USA ma anche nel settore treni

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FlixBus ha deciso di tentare la conquista dell’America: il servizio di autobus lowcost, dopo aver fatto fortuna in Europa, ha deciso di lanciare la sua sfida ai Greyound, i classici autobus americani che per decenni sono stati gli unici a coprire le lunghe distanze fra città negli stati meno modaioli d’America.

FlixBus ha puntato invece subito alle tratte più “in”: Los Angeles-Las Vegas, Phoenix-Palm Springs, San Diego-Las Vegas. Prezzi come sempre concorrenziali, dai 2,99 euro a biglietto, e come sempre una vsta gamma di servizi a bordo: il bagno, ma anche vendita di snack, wi-fi gratis, presa di corrente sotto il sedile.

Ce la farà la giovane azienda, nata solo 5 anni fa dall’entusiasmo di tre amici tedeschi, a sfondare anche negli Stati Uniti?

Nel 2013 Daniel Krauss, Jochen Engert e André Schwämmlein hanno lanciato la loro proposta innovativa e due fondi di investimento hanno creduto in loro: dopo un anno coprivano tutta la Germania, poi è arrivata l’internazionalizzazione e quando in Francia ci sono stati lunghi mesi di scioperi, FlixBus è diventato celebre, riuscendo anche ad arrivare alle fasce più anziane della popolazione.

Ma qual è il segreto di FlixBus e come fa ad offrire corse a questi prezzi concorrenziali? La chiave è nel modello di business: l’azienda è gestita in modo centralizzato per quanto riguarda  la piattaforma digitale, le autorizzazioni per i viaggi, il marketing, la politica di prezzi, il servizio al cliente, il brand. Ma i viaggi veri e propri, in realtà, li fanno piccole aziende di trasporto locale con le quali FlixBus ha stretto accordi: una sorta di padroncini.

Ora il prossimo obiettivo sono i treni: FlixTrein in Germania è già una realtà.