La prima legge sulla gig economy, presentata da Nicola Zingaretti insieme all’assessore del Lavoro e nuovi diritti, Claudio Di Berardino, nella sede della giunta regionale lo scorso 20 giugno. Ecco le novità e i punti salienti della proposta di legge sulla gig economy

Dalla Regione Lazio arriva la prima legge sulla gig economy, presentata da Nicola Zingaretti insieme all’assessore del Lavoro e nuovi diritti, Claudio Di Berardino, nella sede della giunta regionale lo scorso 20 giugno.

L’obiettivo è quello di tutelare con nuove norme il lavoro dei rider e dei lavoratori che offrono prestazioni lavorative attraverso piattaforme digitali: si tratta del primo testo di legge in Italia che punta a dare maggiori diritti ai lavoratori della gig economy.

Nella proposta di legge “Norme per la tutela e la sicurezza dei lavoratori digitali” ci si è occupati nello specifico dell’ambito sanitario e della sicurezza del lavoratore, nonché quello assistenziale e previdenziale.

“Siamo molto contenti che una nostra suggestione lanciata agli inizi di maggio abbia trovato riscontro a livello di governo. Questo è un testo di legge che ha gettato un sasso nello stagno” – ha dichiarato Zingaretti.

Gig economy: i punti salienti della proposta di legge

Innanzitutto il Lazio ha vietato il cottimo: tutte le retribuzioni saranno “a tempo” e il compenso non potrà essere inferiore ai minimi stabiliti dai contratti nazionali in auge per attività lavorative simili. Non solo: nel caso in cui il contratto preveda un salario maggiorato nei giorni festivi o nei turni di notte, i datori di lavoro digitali dovranno adeguarsi.

Come abbiamo scritto, il testo si concentra soprattutto sugli aspetti sanitari e relativi alla sicurezza. La pdl prevede l’organizzazione da parte delle piattaforme di corsi di formazione in merito a questi due ambiti. Avranno l’onere di farsi carico dei dispositivi di protezione (per esempio i caschi per i fattorini che consegnano in bicicletta) e chiarire per iscritto al lavoratore tutti i rischi a cui va incontro, con informazioni relative ai luoghi di servizio, al salario, alla privacy e alla sicurezza.

Diventeranno obbligatorie assicurazioni contro gli infortuni, per danni contro terzi, e per maternità o paternità, senza franchigie per il lavoratore. Per liquidare infortuni e malattie sarà preso come riferimento il salario minimo.

La Regione Lazio si impegna inoltre a realizzare un portale del lavoro digitale che prevede un’anagrafe dei lavoratori digitali (al quale si iscriveranno gli operatori del settore) e il registro delle piattaforme (solo per quelle che hanno attuato le prescrizioni). Le app potranno esibire un bollino di qualità.

Per il biennio 2019-2020 la Regione ha stanziato un milione di euro per un fondo dedicato a tutela e sicurezza dei lavoratori digitali. Per realizzare il portale del lavoro ce ne vorranno altri 100mila. E per le piattaforme che non si adeguano sono previste sanzioni da 500 euro a 2mila euro.

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