Estro creativo, professionalità e senso pratico, sono alla base di Prog Arch Design, la startup italiana tutta al femminile che coniuga innovazione, cultura e imprenditoria. Perché architettura di strada? Ce lo spiegano le fondatrici in un’intervista.

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Credit foto: Stefano Mileto

Che cosa intendiamo quando parliamo di architettura di strada? Ce lo spiegano le fondatrici di Prog Arch Design, la startup made in Italy tutta al femminile che coniuga innovazione, cultura e imprenditoria.

Quattro donne, competenti architetti e designer, hanno creato un’azienda itinerante che si sposta in ApeCar per le vie di Roma, con l’obiettivo di promuovere servizi di qualità a prezzi accessibili a tutti. Non solo. L’idea è anche quella di riavvicinare le persone alla figura dell’architetto, oggi considerato un professionista d’élite, che in pochi possono permettersi.

Ecco perché allora parliamo di architettura di strada, uno ‘studio itinerante’ per conoscere e usufruire dei servizi di design per tutti i tipi di esigenze e… di tasche. Emilia Parente, Barbara Renzi, Floriana Orlandino e Gisella Giudice sono le fondatrici di Prog Arch Design: scopriamo insieme a loro cosa significhi oggi essere donna e imprenditrice.

Architettura di strada: l’intervista alle fondatrici di Prog Arch Design

Come nasce Prog Arch Design, startup rosa e innovativa?

Il progetto nasce dall’incontro di quattro donne che si sono conosciute alla Facoltà di Architettura e che poi sono diventate amiche. Abbiamo cominciato a lavorare in squadra qualche anno fa e, quando ci siamo rese conto che avrebbe potuto funzionare, abbiamo deciso di consolidare la nostra collaborazione, costituendo una società grazie a un finanziamento regionale.

Che tipo di finanziamento?

Nel 2015 abbiamo ottenuto un contributo dalla Regione Lazio grazie alla vittoria del “Fondo per la creatività per il sostegno e lo sviluppo di imprese nel settore delle attività culturali e creative”, promosso da Lazio Innova. Questo ci ha permesso di affrontare l’avventura imprenditoriale con maggiore serenità, non solo dal punto di vista economico, ma anche sotto l’aspetto psicologico.

Man mano che producevamo la documentazione, abbiamo realizzato che quello che per noi era un sogno si stava realmente concretizzando. In poco tempo siamo diventate una vera e propria impresa. Vincere il bando ci ha dato visibilità e permesso di partecipare a eventi organizzati nel Lazio, ma soprattutto l’opportunità di usufruire di Spazi Attivi della Regione.

Quali attività svolgete all’interno di questi Spazi Attivi?

Noi nello specifico ci siamo insediate nel Talent Working, lo Spazio Attivo di Lazio Innova a Roma Casilina. Qui possiamo lavorare, ricevere clienti, richiedere sale per fare riunioni in tranquillità. C’è un sistema di coworking, lavoriamo a stretto contatto con altre realtà del territorio laziale e questo ci consente non solo un confronto costante ma anche la creazione di una rete di contatti e, soprattutto, di supporto. Non solo. Abbiamo potuto in questi anni sopperire a carenze in alcuni settori, come per esempio quello del marketing, grazie a corsi di formazione, con tutor e mentor specifici che ci seguivano.

architettura di stradaVi spostate in ApeCar, promuovendo un concetto di architettura di strada. Perché?

Nel corso degli anni ci siamo rese conto che la figura dell’architetto viene percepita dalle persone come una professione astratta e costosa, spesso superflua. Abbiamo deciso allora di metterci letteralmente ‘in moto’ e diffondere proprio in strada, tra le vie, in mezzo alla gente comune, la nostra idea di architettura: innovativa, più accessibile e alla portata di tutti.

Sul vostro sito proponete “servizi d’élite a prezzi accessibili”. Che vuol dire?

Esattamente! Ciò che offriamo è un tradizionale servizio tecnico e di alta qualità, in un formato innovativo, abbattendo così i costi. Abbiamo immaginato dei kit, dei servizi di architettura a pacchetto, che si possono acquistare o regalare, anche online.

Mettiamo, per esempio, che un cliente voglia usufruire dei nostri servizi: dopo un primo appuntamento, con relativo sopralluogo, si potrà decidere di proseguire la realizzazione del progetto direttamente online, con costi e tempi fissi che ci permettono di ridurre il prezzo, senza rinunciare a un prodotto personalizzato in base alle esigenze stilistiche e di budget di chi ci chiede la consulenza.

architettura di strada
Credit: Prog Arch Design

Donne e impresa: quali sono le difficoltà e quali invece i vantaggi di un’azienda al femminile?

Purtroppo nel 2018 la donna continua a combattere la disparità nel mondo del lavoro, si tratta di un vero e proprio problema culturale. Figuriamoci poi se parliamo di architettura, una professione legata da sempre all’universo maschile, un’immagine dunque difficile da scardinare.

Senza dimenticare poi che una donna che gestisce un’impresa è quasi sempre una mamma che governa una casa e una famiglia. Ecco allora uno dei nostri punti di forza: siamo multitasking, con una capacità organizzativa che spesso supera quella maschile. Un altro vantaggio è sicuramente la nostra intelligenza emotiva che ci porta a una forma di empatia professionale, a un approccio più ‘sensibile’ con il cliente e le sue esigenze.

Idee e progetti per il futuro?

Sicuramente l’idea è quella di espanderci e offrire i nostri servizi anche fuori dal territorio. Puntando sull’online l’obiettivo è quello di puntare anche al mercato estero. Saremo presenti a Casa Idea 2018, la fiera del Design d’arredo per abitazioni (dal 17 al 25 marzo a Roma). Tra l’altro è proprio in occasione di quest’evento che vincemmo il bando: eravamo allo stand di Lazio Innova e il presidente della Regione, Nicola Zingaretti, fu il primo a salire sulla nostra ApeCar!

Inoltre intendiamo proseguire la promozione di una cultura dell’architettura, riproponendo progetti che hanno avuto successo. Lo scorso anno, per esempio, in occasione dell’evento “Open House”, abbiamo proposto un gioco architettonico per bambini: un progetto creativo che, partendo dalla casa, lascia costruire al bambino uno spazio confortevole in cui abitare. Questo lo educa a relazionarsi con ciò che lo circonda e, soprattutto, con se stesso.

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