Si è svolto gli scorso 12,13 e 15 dicembre, nel campo profughi di Arbat, in Iraq, il Football Tournament for Social Cohesion. Sav può ritenersi soddisfatta dei risultati e confermare che un altro Iraq è possibile grazie allo sport

Football Tournament for Social Cohesion , il progetto solidale di Sav e Un Ponte per

Ve ne avevamo già parlato a novembre, quando, al termine delle qualificazioni, tutto era pronto per il Football Tournament for Social Cohesion. E l’evento, voluto da Sport Against Violence (SAV) insieme all’associazione Un ponte per, si è svolto nel campo rifugiati di Arbat (Iraq) gli scorsi 12, 13 e 15 dicembre 2017.

A vincere il torneo di calcio a fini solidali, durato tre giorni, è stata una squadra composta da 8 giocatori della città di Arbat. Nel corso dell’evento, SAV ha colto l’occasione anche per tenere un corso di formazione di 6 ore sull’utilizzo dello sport per educare alla non violenza. Il seminario è stato portato avanti da Ahmed Alaa e Hayder Ali che sono giunti al campo rifugiati di Arbat da Bagdad.

Football Tournament for Social Cohesion nel campo di Arbat

Il campo rifugiati di Arbat, dove si è svolto il Football Tournament è la dimora temporanea di ben 8mila rifugiati siriani. Si trova in una cornice davvero suggestiva, circondata da montagne innevate, nel governatorato di Sulaymaniyah, nel Kurdistan iracheno. Il progetto, fortemente voluto da Sav con Un ponte per è nato con l’obiettivo di promuovere il dialogo e la comprensione reciproca tra persone diverse, ma costrette a vivere spalla a spalla, a causa della guerra. Persone con lingua e cultura diverse, che possono legarsi proprio attraverso lo sport. Il calcio in questo caso specifico.

Come Sav ha più volte sottolineato, infatti, lo sport è un potente mezzo di comunicazione, capace di far incontrare e comunicare persone anche molto diverse e lontane tra di loro. Scopo primario del Football Tournament for Social Cohesion, infatti, è stato proprio quello di creare un’attività condivisa da coloro che vivono all’interno e all’esterno del campo di Arbat, in modo da abbattere dei muri, sia letterali e metaforici.

Football Tournament for Social Cohesion, sulle tensioni vince la non violenza

Durante la partita finale dell’evento promosso da Sav, non sono mancate le tensioni tra i residenti del luogo e i rifugiati del campo, ma a riportare la calma è stato il capitano della squadra perdente, il quale agitando le mani dei suoi avversari ha dato esempio di condivisione, di spirito sportivo e di non violenza. Anche questo gesto ha permesso al Football Tournament for Social Cohesion di concludersi nel migliore dei modi e proprio all’insegna di quella solidarietà e di quella integrazione che Sav e Un Ponte per avevano posto come basi del torneo.

Alla cerimonia di premiazione ha fatto seguito una grande festa con cibo tradizionale, balli e musica eseguiti da ballerini e musicisti locali e non solo.

Football Tournament fo Social Cohesion, la soddisfazione di Sav

Gli organizzatori di Sav, felici per l’esito del torneo di calcio, sono grati a coloro che hanno permesso che questo progetto si realizzasse e sono fieri dei risultati che il Football Tournament continua ad avere. A seguito dell’evento è anche accaduto che un residente della città di Arbat abbia invitato a pranzo a casa propria un rifugiato siriano per l’amicizia nata sul campo di calcio. Probabilmente, presto, si terrà anche una partita amichevole con squadre miste, nella città di Arbat e questo è un altro segnale positivo per Sav

Un altro Iraq e un altro Kurdistan sono possibili con lo sport e la coesione sociale: Sport Against Violence lo continua a confermare.