Il Festival della Diplomazia, giunto alla sua ottava edizione, prosegue con grandi ospiti istituzionali portando all’attenzione dei giovani alcuni dei tempi più scottanti del momento: Immigrazione, Sviluppo e Integrazione.

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Il Festival della Diplomazia, giunto alla sua ottava edizione, prosegue con grandi ospiti istituzionali portando all’attenzione dei giovani alcuni dei tempi più scottanti del momento: Immigrazione, Sviluppo e Integrazione.

L’incontro è stato aperto dai saluti del Capo della Rappresentanza in Italia dell’Unione Europea Beatrice Covassi che ha più volte sottolineato il lavoro che sta svolgendo l’Italia in ambito di immigrazione e integrazione all’interno dell’Unione Europea e da vari interventi dei relatori presenti, uno su tutti oltre quello di Motervisi è stata l’acuta analisi sullo stato dell’opera da parte del Vice Ministro alla Cooperazione Internazionale Mario Giro che ha più volte ribadito che sul fronte immigrazione: c’è una lotta culturale tra chi teme ossessione etnica e chi dice che l’immigrazione non esiste, bisogna tuttavia secondo il vice ministro difendere i principi su cui l’Europa è stata costruita e questo è il vero compito dell’Unione Europea. Sul fronte che riguarda la produzione e il coosviluppo rispondendo alle domande a margine dell’incontro Giro ha detto che l’Africa deve produrre e condividere la produzione, solo così può entrare nel grande mercato della globalizzazione. Il continente africano non deve essere solamente quindi un giacimento di materie prime a cielo aperto, ma ha una grande risorsa e deve sfruttarla: l’agroindustria.