Il 50° anno del Forum economico mondiale vede l’ambiente come tema fondamentale, focalizzando l’attenzione sulla lotta al cambiamento climatico

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Il tanto atteso ‘scontro’ tra Donald Trump e Greta Thunberg si è svolto ieri, 21 gennaio, al World Economic Forum di Davos. Prima l’intervento della giovane attivista svedese durante un panel; poi, poche ore dopo, le dichiarazioni del presidente Usa.

Come annunciato, il 50° anno del Forum economico mondiale vede l’ambiente come uno dei temi fondamentali, focalizzando l’attenzione sulla lotta al cambiamento climatico.

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Greta non è arrivata sola. Da Landquart, Svizzera, ha raggiunto la manifestazione insieme a una decina di “teenage changemakers“, che come lei sono impegnati a combattere contro il global warming.

World Economic Forum: l’intervento di Greta Thunberg

“Nessuno se lo sarebbe aspettato, c’è una maggiore consapevolezza e il cambiamento climatico è diventato un tema ‘caldo’. Ma da un altro punto di vista non è stato fatto nulla, le emissioni di Co2 non sono state ridotte ed è questo il nostro obiettivo” – ha spiegato la giovane attivista svedese.

Ha anche promesso che la sua lotta è solo all’inizio, con la speranza è che i potenti cominciano a prendere sul serio la scienza e a prendere sul serio la crisi climatica.”Non posso certo lamentarmi di non essere ascoltata, vengo ascoltata in continuazione, ma la scienza e i giovani in generale non sono al centro del dibattito sul clima. Invece si tratta del nostro futuro e c’è bisogno di portare la scienza al centro della conversazione”, ha Greta.

E poi l’accusa ai mezzi di comunicazione: “Le persone muoiono a causa del cambiamento climatico e anche una sola frazione di grado centigrado di riscaldamento è importante. Ma non credo di aver mai visto un solo media comunicarlo, so che non volete dirlo. Ma io continuerò a ripeterlo finché voi non lo scriverete” – ha proseguito.

“Il mondo deve arrivare all’obiettivo di zero emissioni il prima possibile, i Paesi devono arrivare all’obiettivo di zero emissioni molto più velocemente, e aiutare i paesi poveri a mettersi in linea. Secondo un rapporto dell’Ipcc del 2018, se si vuole una possibilità del 67% di limitare l’aumento medio della temperatura globale al di sotto di 1,5 gradi centigradi, al 1° gennaio 2018 c’era ancora un margine di circa 420 gigatonnellate di emissioni di diossido di carbonio. Agli attuali ritmi di emissioni, ci rimangono meno di otto anni prima di mancare l’obiettivo” – ha concluso.

World Economic Forum: il discorso di Donald Trump

Qualche ora dopo Greta, ha fatto il suo intervento anche Trump, ponendo l’attenzione sulla rinascita Usa. “Due anni fa qui avevo preannunciato un grande ritorno dell’America. Oggi sono orgoglioso di dire che l’America sta vincendo di nuovo, come mai prima” – ha esordito il presidente.

A riprova delle sue dichiarazioni, parla degli “accordi straordinari sul commercio (conclusi ndr) con la Cina da una parte, e Messico e Canada dall’altra, i migliori accordi di sempre”. Rivendicando anche il più basso tasso di disoccupazione durante la sua amministrazione. “Ci sono state cose molto positive da noi, non così positive, invece, altrove” – riferendosi all’Europa –  “nonostante i tassi negativi, una cosa a cui io mi abituerei facilmente”.

Poi, sul legame Usa-Cina: “Il mio rapporto con Xi Jinping non è mai stato migliore, eccetto che lui con la Cina è indietro rispetto agli Stati Uniti. Finalmente la nostra amministrazione ha fatto qualcosa dopo che nessuno aveva fatto nulla lasciando che le cose diventassero sempre peggiori” – ha proseguito.

Solo alla fine ha accennato alla questione climatica: “Questo non è il momento del pessimismo sul clima”, rivolgendosi ai “profeti di sventura”. Il Tycoon ha concluso dichiarando che gli Stati Uniti parteciperanno all’iniziativa ‘1 miliardo di alberi contro il cambiamento climatico’, Plant-for-the-Planet.

Davos 2020