C’è tempo fino al 15 settembre per mandare la propria candidatura: ecco i termini del bando del Premio Innovazione Amica dell’Ambiente 2019

Il Premio Innovazione Amica dell’Ambiente 2019, ideato da Legambiente, è un riconoscimento nazionale che premia le imprese che promuovono l’innovazione tecnologica, ambientale e sociale. A sostenere l’iniziativa associazioni, enti e soggetti istituzionali di prestigio.

Il Premio punta a realizzare un contesto favorevole alla ricerca e mira a incrementare la diffusione di buone pratiche nell’ambito della sostenibilità ambientale. Il bando è rivolto alle startup non ancora costituite e a quelle già iscritte al registro delle imprese, agli spin off universitari o aziendali.

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Possono partecipare gratuitamente tutte quelle realtà che hanno la sede legale in Italia. Sono prioritariamente ammissibili le candidature di soggetti il cui rappresentante legale (o l’età media dei funder) sia pari o inferiore ai 35 anni al momento dell’iscrizione.

Premio Innovazione Amica dell’Ambiente 2019: quest’anno il tema è il cambiamento climatico

Per l’edizione 2019 il tema sarà quello della lotta ai cambiamenti climatici: ci si concentrerà su come le innovazioni e le nuove applicazioni contribuiscano a preservare il Pianeta e il suo ecosistema.

Per partecipare è necessario inviare entro e non oltre il 15 settembre 2019 i seguenti documenti presso la Segreteria Organizzativa:

-domanda di partecipazione e scheda tecnica compilata in ogni sua parte (entrambe compilabili online dal sito)
-documentazione integrativa per illustrare in modo più approfondito e chiaro l’innovazione proposta.

Saranno apprezzate iniziative, interventi, piani, progetti che si muovano negli ambiti che seguono, riferendosi al rispettivo Sustainable Development Goal in accordo con l’Agenda 2030 delle Nazioni Unite.

Premio Innovazione Amica dell’Ambiente 2019: gli ambiti

Agricoltura e Filiere Agro-alimentari (SDG 2,12,13) = Valorizzazione dei territori, sistemi di tracciabilità, integrazione innovativa di sistemi agricoli e della filiera agroalimentare. Capacità di fare sistema, impegno nella ricerca di tecnologie agricole innovative e nella diffusione di pratiche sostenibili nella produzione di alimenti. Garanzie nella sicurezza alimentare, migliorando la nutrizione e promuovendo una filiera sostenibile con impatti positivi a livello locale.

Mobilità sostenibile (SDG 9,11,13) = Le modalità di spostamento (e in generale un sistema di mobilità urbana) che sono in grado di diminuire gli impatti ambientali, sociali ed economici. Per esempio: l’inquinamento atmosferico e le emissioni di gas serra, l’inquinamento acustico, la congestione stradale, l’incidentalità. Ma anche il degrado delle aree urbane, il consumo di territorio, i costi degli spostamenti;

Smart Cities and communities (SDG 9,11,13) = Riqualificazione ambientale, energetica e sociale del patrimonio costruito, anche sulla base delle indicazioni europee sulla sostenibilità dei materiali, della durabilità degli edifici, riutilizzo e riciclabilità dei materiali dopo le demolizioni. Rigenerazione di interi spazi urbani, ecoquartieri, nuove tecnologie e interconnessione dei vari aspetti della vita quotidiana nelle abitazioni, negli uffici, nei luoghi produttivi e ricreativi.

Aree interne in rete (SDG 8,9,11) = Valorizzazione dei piccoli centri al fine di renderli inclusivi, sostenibili e forti di un nuovo modo di pensare attraverso reti strategiche con la finalità di promuovere la sostenibilità ambientale, il contesto territoriale, il tessuto sociale in modo duraturo. Soluzioni volte alla crescita economica, sostenibile, in grado di fornire occupazione e di mettere in rete realtà analoghe.

Il bando completo sul sito di Legambiente.

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