L’indagine, elaborata dall’Institute for Public Policy Research di Londra, evidenzia la possibilità di un collasso sistemico come quello del 2007-2008. I dettagli

Quando parliamo di degrado ambientale, ci vengono subito in mente le gravi conseguenze che coinvolgono il nostro Pianeta: riscaldamento globale, estinzione animale, inquinamento atmosferico, morte della flora e via dicendo.

Tuttavia, i cambiamenti ambientali causati dalle cattive azioni dell’uomo, sono motivo anche di altri effetti catastrofici altrettanto gravi: instabilità economica, conflitti, grandi migrazioni, fame e il potenziale collasso dei sistemi socio-economici.

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Lo conferma uno studio elaborato dall’Institute for Public Policy Research di Londra, intitolato “This is a Crisis: Facing up to the Age of Environmental Breakdown“. Quello che gli esperti temono è la possibilità che si verifichi un collasso sistemico come quello della crisi finanziaria del 2007-2008.

Degrado ambientale

L’indagine analizza gli effetti dovuti a diversi fattori: cambiamento climatico, perdita di specie, erosione e infertilità del suolo, deforestazione e acidificazione degli oceani. Questi fattori “stanno portando a un processo complesso e dinamico di destabilizzazione ambientale che ha raggiunto livelli critici” – si legge nello studio. E, ancora più grave, “sta avvenendo a una velocità senza precedenti nella storia umana”.

Per fare un esempio, le popolazioni mondali di vertebrati sono diminuite del 60% dagli anni ’70 a oggi. Mentre, a causa dell’erosione, dalla metà del XX secolo il 30% dei terreni arabili nel mondo è diventato improduttivo.

Non solo. Dal 2005 a oggi, il numero di inondazioni su scala globale è cresciuto di 15 volte, gli incendi boschivi di 7 volte e l’occorrenza di temperature estreme di 20 volte.

Questo degrado ambientale, se portato alle estreme conseguenze, potrebbe causare il collasso dei sistemi umani, in un meccanismo in cui “choc economici, sociali e politici si propagano attraverso un sistema collegato globalmente, in modo molto simile a quello avvenuto sulla scia del crisi finanziaria globale del 2007/08”.

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