La storia di questa esposizione è assolutamente unica: doveva essere inaugurata il 13 settembre del 1973 a Santiago e le opere erano già giunte nella capitale del Cile. Ma a causa del colpo di stato la mostra fu sospesa e rimase così “pendiente”, per molti anni. Le opere dei grandi muralisti – appartenenti alla collezione di Alvar Carrillo Gil e di sua moglie Carmen Tejero – rischiarono la distruzione, ma infine vennero salvate (arrivando fino ai nostri giorni) grazie al sostegno di commissari, curatori, istituzioni e delle Cancellerie messicana e cilena. Ciò ha permesso, a distanza di oltre 40 anni, di esporle nel 2015 in Cile, nel 2016 in Argentina, nel 2017 in Perù e ora in Italia.