Esce per Edizioni BD il primo numero di ‘Qwest!’, battle shōnen scritto e disegnato da Lorenzo Magalotti. La nostra intervista.

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Dopo la pubblicazione su Tacotoon, Edizioni BD ha finalmente portato su carta il primo numero di Qwest!, battle shōnen di Lorenzo Magalotti. Un’opera ambiziosa, a cui Lorenzo si è dedicato – per la prima volta – completamente in toto, pensando sia alla storia che ai disegni. «L’idea di Qwest! nasce tanti anni fa. – ci rivela l’autore – È quel progetto che hai sin da ragazzino. All’inizio però, nella mia testa, la storia era diversa: era più una fan fiction con i miei stessi personaggi. Questo arco narrativo, che definisco un isekai al contrario, mi è venuto in mente durante le superiori. Soprattutto l’elemento della neve». Qwest! infatti inizia con Roi – uno dei protagonisti – che si sveglia in una Parigi deserta e ricoperta di neve. «Non sa come prendere questa notizia – racconta Magalotti – anche perché è in grado di vedere l’oscurità che alberga nel cuore delle persone. Nel momento in cui si trova sgombro dall’oscurità, si sente quasi sollevato. Peccato che non sia una cosa naturale».

«Da ragazzo, vidi del polline e pensai E se questa fosse neve?. – ricorda Lorenzo – E se fosse innaturale?. Poi ho letto Le Cronache di Narnia e lì mi sono imbattuto nella parola deplorevole, che in Qwest! fa parte di un rituale. Più avanti si capirà che anche questi riferimenti letterari non sono casuali».

I protagonisti di Qwest!

Non solo Roi: in Qwest! i protagonisti sono cinque ragazzi, gli unici superstiti di questa sparizione di massa. Ovviamente, spetta a loro il compito di salvare il mondo. «L’unico personaggio che avevo già caratterizzato nell’aspetto era Etienne, anche se aveva un nome diverso. – racconta Lorenzo – Roi è una creazione recente, ho scelto di creare un personaggio nuovo apposta. Anche Atsuko è un personaggio nuovo, mentre Teresa non è stata creata per Qwest! ma per un altro progetto. Declan già c’era, ma la caratterizzazione del personaggio è stata lavorata appositamente. Quando l’editor mi ha chiesto un progetto per Tacotoon, ho dovuto lavorarci veramente e realizzare una storia pubblicabile. Non una fan fiction, insomma. Ho dovuto studiare i personaggi». Per quanto riguarda i villain, Magalotti ci dice che sin dall’inizio dovevano essere cinque, «ma avevano un aspetto diverso. Una caratterizzazione da nemico shōnen ce l’hanno sempre avuta. E faccio un piccolo spoiler: nel secondo volume capirete che si ispirano a personaggi realmente esistiti».

«Se ci fate caso, i cinque Re Celesti hanno un abbigliamento molto particolare e sopra le righe che mischia elementi culturali provenienti da tutto il mondo. – continua Lorenzo – Uno dei nemici che si vede nel primo volume ha un abbigliamento ispirato alla Rivoluzione Francese, anche se indossa una maschera del teatro kabuki giapponese. Un altro è un omone enorme vestito da macellaio con una mannaia, anche questa nipponica. E poi i villain escono tutti da una porta Tori. Questo rimando al Giappone ci sta sempre. Non volevo ambientare la storia in Giappone, ma volevo ci fossero caratteristiche giapponesi perché il manga viene da lì. Volevo si sentisse questa cosa».

Perché Parigi?

Effettivamente, è curioso che la storia di Qwest! – firmata da un italianissimo – sia ambientata a Parigi. «Inizialmente, subito prima di parlare di pubblicazione, il progetto era ipoteticamente vendibile in Francia. – ci spiega Lorenzo quando lo interroghiamo sull’ambientazione – In parte, dunque, è ambientato a Parigi per piaggeria (ride, ndr). Quando è stato pubblicato poi su Tacotoon, Parigi è rimasta perché è piena di monumenti riconoscibili che ho cercato di sfruttare a pieno. La Tour Eiffel, poi, è al centro delle vicende. All’inizio doveva esserci una scena sulla cima, ma era complicata e allungava troppo la storia. Infine, ammetto che non volevo ambientare la storia in Italia perché per me è troppo familiare. Volevo essere coerente e ho scelto un’ambientazione culturalmente vicina, ma nello stesso tempo lontana. Così sono in pace con me stesso. Ripenso spesso comunque al percorso dei protagonisti a Parigi e credo abbia un senso. È un itinerario vero».

La fisica in Qwest!

Un altro elemento non trascurabile nella narrazione è indubbiamente poi la fisica. Senza entrare troppo nel merito, si parla molto di spazio-tempo e di un’energia che qui viene denominata enten. «L’energia come concetto fisico mi ha sempre molto affascinato. – ci dice Lorenzo in proposito – L’enten mi è venuto in mente un giorno di tanti anni fa: mi formicolava la mano e ho pensato, nella mia fantasia, che potesse essere del nutrimento portato dal sangue non assorbito dall’organismo. Ho voluto dare coerenza anche a questo potere shōnen. Nei manga giapponesi, ha una connotazione molto spirituale. Io volevo dare al potere una connotazione non proprio reale, ma quasi plausibile».

In Qwest! esiste dunque un’energia mai rivelata. «Sono andato a ristudiare la termodinamica e l’ho poi declinata in chiave fantasy. – conclude Lorenzo – C’è la spada di luce, i fili di Roi: sono anche elementi che portano un po’ di comedy. Mi sono poi concesso il capitolo 3, che chiamo il capitolo-spiegone: i protagonisti cadono in un fenomeno fisico e viene loro spiegato come funziona il potere shōnen. Ho voluto concedermi questo sfizio, anche come espediente narrativo perché in questo capitolo viene data loro la qwest. Mi dà fastidio quando nei fumetti inizia una missione, ma ai lettori non vengono forniti tutti gli elementi per comprenderla».

Le scene d’azione

Essendo un battle shōnen, il cuore di Qwest! sono proprio le scene d’azione. «In passato – racconta l’autore – ho disegnato fumetti noir. Lì ci sono scene non proprio d’azione, direi più di tensione. Nel 2019, con Caput Mundi, ho disegnato le prime scene d’azione. Lì ci sono finalmente le botte! In Qwest! però i combattimenti devono essere coreografici e, curiosamente, ho iniziato a usare Pinterest. Leggo molti manga e ho iniziato ad avere la buona abitudine di cercare vignette con un’inquadratura che mi piacesse. A quel punto cercavo gli scanning legali online e me le salvavo su Pinterest».

La musica

C’è un personaggio – Declan – caratterizzato fortemente dall’elemento musicale. È un caso? «Declan è il mio personaggio preferito», rivela Lorenzo. «Ha un ruolo marginale in questo arco e, proprio per questo, mi piace molto. All’inizio vediamo la sua interazione con la famiglia e sono molto soddisfatto di quelle pagine. – continua – Rileggo sempre le mie cose e sono contento, perché penso di essere riuscito a delineare bene il suo ruolo di secondogenito che si occupa della mamma malata. Non ha alcun particolare trauma, suona il pianoforte perché gli hanno fatto seguire una passione anche senza la speranza di uno sbocco». In più, Declan ha l’orecchio assoluto: «Non è il suo potere enten – ci spiega Magalotti – ma mi piaceva l’idea di un personaggio con questo talento: può evolvere e ha a che fare con la musica e gli strumenti musicali. Non a caso il capitolo 5 è impostato come se fossero gli atti di un’opera, di una sinfonia».

In questo, Lorenzo si è fatto aiutare dalla madre – cantante lirica – per capire i nomi dei diversi momenti di un’opera e come adattarli a ciò che succedeva nel manga. In realtà, tutti i personaggi di Qwest! sono tremendamente irresistibili. «Eppure Etienne l’ho creato per essere spregevole. – scherza Lorenzo – Invece sta piacendo a tutti. Ho grandi piani per lui, gli farò sputare sangue ma alla fine ce la farà. Ha qualcosa da dimostrare».