Un ragazzo d'oro, Pupi Avati racconta i capricci sul set di Sharon Stone
Esce nel 2014 il film Un ragazzo d’oro di Pupi Avati, pellicola scritta e diretta dal regista che vanta nel cast Riccardo Scamarcio, Cristiana Capotondi e Sharon Stone nel suo primo ruolo in un film italiano. Un gran bel passo per l’attrice, ma soprattutto un grande colpo per Pupi Avati, che nel periodo promozionale del film ha a lungo parlato del comportamento della bella Sharon su un set completamente italiano.
“L'idea di avere lei per il personaggio di una ex attrice degli anni Novanta diventata editrice l'ho avuta io – raccontò il regista in un’intervista a La Repubblica – sapevo che esistevano attrici americane anche più brave di lei, ma io volevo l'icona cinematografica. Tutti i giorni sul set le dicevo: ‘Ma ti rendi conto che sei Sharon Stone perché quel giorno hai accavvallato le gambe?’. Mio fratello mi ha chiesto se ero pazzo, in Rai mi hanno detto non l'avrete mai. Poi è iniziato un carteggio che varrebbe un romanzo tra i suoi agenti e avvocati e la nostra casa di produzione, una trattativa che rasenta il ridicolo, che riguardava dettagli imbarazzanti come se l'Italia fosse un paese del terzo mondo. D'altronde l'abbiamo anche noi l'elettricità".
Il regista racconta poi un curioso episodio: "Era l'ultimo giorno di riprese e dovevamo girare l'ultima inquadratura in cui la Stone baciava Scamarcio. Ad un certo punto si è accorta che oltre a molti fotografi c'era un operatore tv che stava filmando. Ed è sparita, l'abbiamo cercata ovunque nulla. Poi mio fratello ha ricevuto una telefonata da Los Angeles dal suo personal manager, non sarebbe tornata sul set se non si fossero allontanati fotografi e quel maledetto operatore. Naturalmente lo abbiamo fatto e lei tutta tranquilla ha girato la scena. La cosa che io ho trovato assurdo è che avesse dovuto chiamare l'America e chiudersi in auto invece di dircelo direttamente. Comunque non è assolutamente vero che non lavorerei di nuovo con lei".