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Il mondo ha conosciuto Sweeney Todd grazie alla multiforme bravura di Johnny Depp e al genio del regista Tim Burton, diventato celebre per le fiabe gotiche e oniriche che ha portato sul grande schermo. Insieme sono artefici del successo del film "Sweeney Todd – Il diabolico barbiere di Fleet Street", vincitore di un premio Oscar e di due Golden Globe.

In realtà il film è l'adattamento cinematografico dell'omonimo musical di Stephen Sondheim e Hugh Wheeler, a sua volta adattamento del dramma teatrale omonimo di George Dibdin Pitt del 1842.

Ma quella di Sweeney non è una fiaba: è la trasposizione artistica di una storia vera, una realtà molto più splatter della fantasia.

Uno Sweeney Todd, vero nome Benjamin Baker, è realmente esistito e di lui si conoscono i dettagli della vita e delle opere: nato il16 ottobre del 1756 nell'East End, da due genitori poveri e dediti all'alcool, resta presto orfano e trascorre un'infanzia di solitudine e soprusi in orfanotrofio.

Benjamin inizia a dare presto segni di squilibrio: affascinato dalla violenza e dalle torture, ancora minorenne finisce in carcere dove conosce il barbiere Plummer, che gli insegna il mestiere. Uscito dal riformatorio a 19 anni mette in piedi la propria attività, che diventerà presto tristemente nota.

 

Sweeney Todd infatti stabilisce la sua bottega in Fleet Street, accanto alla chiesa di St Dunstan: è qui che uccide sgozzandolo il suo primo cliente, credendolo un amante della moglie, e finisce per diventare un vero e proprio serial killer, nascondendo poi i cadaveri nei cunicoli che collegano il negozio alla Chiesa.

Realmente esistita anche Margery Lovett, interpretata nel film da Helena Bonham-Carter, la vedova proprietaria di una panetteria dove serviva ai clienti pasticci di vitello farciti, in realtà, con la carne delle vittime di Sweeney.

La carriera criminale della coppia viene interrotta dalle indagini della Polizia, insospettita dall'odore nauseabondo che dai cunicoli arriva nella chiesa. Benjamin Baker e la Lovett vengono arrestati: lei, rea confessa, si suiciderà in cella, mentre lui verrà condannato a morte ed impiccato.

Da una storia del genere non poteva che essere tratto un film, nonostante la realtà superi di gran lunga la fantasia: lo stesso Tim Burton, intervistato recentemente per la presentazione del suo nuovo film, si è chiesto come mai questo film piaccia tanto anche ai bambini, che in teoria non dovrebbero neanche vederlo!