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Rock Dog, Giò Sada 'canta' al cinema: 'Un messaggio positivo per tutti, soprattutto per i ragazzi'

Arriva nelle sale italiane l’1 dicembre il film d’animazione tratto dalla graphic novel cinese Tibetan Rock Dog, scritta da Zheng Jun, e co-prodotto dall’americana Mandoo Pictures e dalla cinese Huayi Brothers. 

Presentato in anteprima alla scorsa edizione di Alice Nella Città e diretto da Ash Brannon (candidato all’Oscar per Surf’s Up), Rock Dog ha come protagonista il mastino tibetano Bodi, destinato a seguire le orme del padre (anche lavorative), ma improvvisamente folgorato dal mondo della musica, tanto da rischiare tutto pur di diventare una rock star di successo. Tra avventure, equivoci e guai, Bodi persegue il suo sogno e la possibilità di disegnare per sé la vita che sogna e non quella che sembra essergli stata ‘appiccicata’ addosso da forze maggiori. Una lezione per grandi e piccoli, che si avvale di una colonna sonora di tutto rispetto (tra i brani ci sono canzoni dei Foo Fighters, di Beck e dei Radiohead) e anche di canzoni originali, interpretate nella versione italiana del lungometraggio da Giò Sada.

Ed è proprio con il vincitore della nona edizione di X Factor che scambiamo quattro chiacchiere sul film, anche per capire cosa lo ha spinto a buttarsi in questa avventura cinematografica.

“Sono stato contattato dalla M2 – racconta Giò – e mi hanno proposto questo film. Proprio qualche giorno prima stavo vedendo dei cartoni animati con mia nipote e ho pensato che mi sarebbe piaciuto partecipare a qualcosa di simile. Ed è successo. È stato divertente, perché i cartoni animati fanno parte di ognuno di noi. Da piccolo pensi sempre a come potrebbe essere la tua voce in un cartone animato. O forse ti immagini dentro ad un cartone animato. È stato stimolante fare qualcosa di diverso”.

La storia, nella scelta di Giò, ha avuto comunque il suo peso, perché la musica è il tema portante di tutto il racconto, che premia alla fine chi con caparbietà sogna di poter esprimere se stesso, contro tutto e tutti.

“Abbiamo letto la storia e ci siamo convinti. – commenta in proposito Giò Sada – C’è un’affinità con la mia storia e può essere uno slancio anche per un bambino, che magari vedendo questo film si decide a inseguire il proprio sogno per la musica. A quel punto sono ca**i dei genitori (ride, ndr). Io grazie a Dio ho avuto due genitori che mi hanno aiutato molto, anche se all’inizio c’era un po’ di titubanza. Credo comunque che messaggi del genere debbano essere mandati. Al giorno d’oggi ci sono bambini che fanno cose pazzesche già a 4 anni, aumentano le capacità. È un momento propizio per questo messaggio positivo, anche perché i cartoni spesso quando sei piccolo ti formano. Sono contento di avere quindi una piccola parte nella formazione dei bambini”.